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Ripristino della ferrovia “dimenticata” Budrio Massalombarda

Incontro pubblico a Medicina (BO) sul progetto di recupero della linea ferroviaria

Legambiente ha organizzato un incontro pubblico a Medicina che ha richiamato l’attenzione di tutte le istituzioni politiche locali. Il tema “quale mobilità per il nostro territorio?” pone l’accento sull’ipotesi di ripristino della tratta ferroviaria Budrio – Massalombarda, linea soppressa da oltre quarant’anni, ma che presenta tutte le carte in regola per essere recuperata e riutilizzata sia per la mobilità dei cittadini che per il trasposto delle merci.

“Come ribadito dagli amministratori intervenuti, il ripristino della linea ferroviaria è non solo fattibile, ma anche auspicabile in quanto permetterebbe di spostare migliaia di viaggiatori dalla “gomma” al “ferro” con gli evidenti vantaggi ambientali e di tempi di percorrenza”. Queste le parole Luigi Rambelli, Presidente di Legambiente Emilia-Romagna, che poi afferma: “Si tratta ora di trovare le risorse necessario per la realizzazione di quest’opera, invertendo il trend attuale che vede la “mobilità sostenibile” rivestire il ruolo di Cenerentola a fianco delle “sorellastre”, strade ed autostrade, a cui vanno la gran parte dei finanziamenti pubblici”.

Numerosi gli esperti del settore, i Sindaci, gli Assessori di Provincia e di Regione che sono intervenuti: Gino Maioli, Presidente Ferrovie Emilia-Romagna, di Marino Fiorentini, Assessore ai lavori pubblici Provincia di Ravenna, di Emanuele Burgin, Assessore all’ambiente Provincia di Bologna e di Lino Zanichelli, Assessore ambiente e sviluppo sostenibile della Regione Emilia-Romagna.

Il fìl rouge della serata: porre decisamente tra le priorità amministrative dell’intera regione quella di un piano di mobilità “sostenibile”, che si basi soprattutto su un miglioramento del trasporto pubblico già esistente, all’interno del quale si dia una necessaria preminenza alla mobilità “meno inquinante” (incrementare il trasporto su rotaie, ma anche ampliare le piste ciclabili).

Hanno inoltre partecipato al dibattito Carlo Castelli, Sindaco di Budrio, Raffaele Cortesi, Sindaco di Lugo, Nara Rebecchi, Sindaco di Medicina, Marcello Paris, Assessore all’ambiente di Massa Lombarda e Daniele Montroni, Assessore alla Mobilità di Imola. Tornando a parlare più specificatamente della tratta Budrio – Massalombarda, nonostante il corretto pragmatismo di chi, come il presidente della F.E.R., ha giustamente ricondotto il discorso ad un più reale problema di reperimento dei fondi necessari alla ricostruzione ed alla successiva gestione della linea, anche i Sindaci e gli Assessori accorsi all’evento si sono trovati concordi nell’ammettere la necessità e la concreta fattibilità del progetto.

L’iniziativa ha preso il via dalla presentazione, a cura di due volontari del servizio civile presso Legambiente, di questa tesi basata soprattutto sullo Studio di Fattibilità condotto nel 2003 dalla società METIS, per conto della Regione Emilia-Romagna e delle Province di Bologna e di Ravenna. Le conclusioni a cui essi sono giunti: l’ex percorso ferroviario presenta alcuni requisiti fondamentali capaci di apportare motivazioni concrete all’attuabilità del progetto.

  • Binari e massicciata facilmente ricostruibili: il tracciato su cui sorgevano un tempo si presenta sempre ben visibile e rintracciabile e soprattutto ancora del tutto sgombro.
  • Fabbricati di stazioni, caselli e case cantoniere: tutti esistenti, anche se alcuni in pessime condizioni.
  • Bacino d’utenza rilevante: ipotizzando come scenario di ripristino Budrio-Ravenna (linea Bologna-Budrio-Ravenna) si assisterebbe ad una importante migrazione dal trasporto su gomma (automobili ed autolinee) a quello su rotaia.
  • Maggiori vantaggi ambientali, con una riduzione delle emissioni di CO2 annue stimate attorno alle 2200 tonnellate.
  • Vantaggi economico-pratici per i pendolari: riduzione dei costi e dei tempi di percorrenza.

L’evento nasce in occasione della Seconda Giornata delle Ferrovie Dimenticate, svoltasi domenica primo marzo, campagna promossa da Co.Mo.Do. (Confederazione per la Mobilità Dolce) con l’intento di creare, anche con le istituzioni locali, un tavolo allargato di discussione e proposta sui temi della mobilità dolce, dell’uso del tempo libero, del turismo e dell’attività all’aria aperta con mezzi e forme ecocompatibili.