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Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo: un’opera inutile, vecchia e dannosa

Per il rilancio del distretto è necessario puntare sull’innovazione ed una logistica moderna, non sull’ennesimo nastro d’asfalto

Legambiente interviene nuovamente sul dibattito in corso riguardo il progetto di bretella autostradale Campogalliano Sassuolo, un’opera proposta ormai da decenni per collegare la rete autostradale al distretto ceramico e che non sembra ormai più giustificata da alcuna ragione reale, visto che correrebbe parallela, a distanza di soli pochi chilometri, alla già esistente Modena-Sassuolo, già in grado di sopportare perfettamente i livelli di traffico presenti e futuri.

Non si capiscono le ragioni di un’operazione di questo tipo, del costo di centinaia di milioni di euro e dal forte impatto ambientale, visto che devasterebbe l’asta del Secchia e zone protette di grande valore naturalistico. Il progetto definitivo infatti è stato approvato dall’ANAS, ma non dal CIPE, proprio perché non rispetta le prescrizioni imposte a suo tempo dal CIPE stesso e da Regione ed Enti Locali per ridurre l’impatto ambientale dell’opera.

“In questo momento di crisi – ha richiarato Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia-Romagna – occorrerebbe valutare attentamente come impiegare il denaro pubblico, in modo da rispondere ad esigenze collettive reali. Interventi di questo tipo, oltre a confermare un’inspiegabile preferenza delle istituzioni nei confronti del trasporto su gomma, non sono una valida risposta alla crisi. Il possibile rilancio del distretto può e deve partire proprio da forti innovazioni, a cominciare da una logistica moderna o da progetti innovativi come quello delle piastrelle fotovoltaiche”.

Legambiente ritiene prioritario utilizzare le risorse disponibili per dare centralità al trasporto ferroviario, rivedere la logistica interna al comprensorio e investire in risparmio energetico e fonti rinnovabili, ad esempio rendendo produttivi i tetti dei capannoni mediante l’installazione di pannelli fotovoltaici. Solo in questo modo si può realmente uscire dalla crisi, investendo in tutela ambientale, occupazione e competitività delle imprese. Purtroppo al centro dei pensieri della politica, a parte qualche lodevole eccezione, sembra esserci solo l’ennesimo nastro d’asfalto.