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Legambiente lancia un appello al Commissario e alla città di Bologna per gli spazi per le associazioni di volontariato

La crisi economica si sta ripercuotendo pesantemente sulle associazioni di volontariato. Necessario un intervento del Comune che prenda in considerazione il valore sociale del terzo settore e non solamente gli aspetti economici

Sono quasi 15 anni che Legambiente svolge le proprie attività nella struttura di Porta Galliera a Bologna. In questi anni Legambiente si è costantemente impegnata per valorizzare, rivalutare e sottolineare al meglio le potenzialità di questa significativa sede che ospita l’associazione, i suoi volontari ed i suoi servizi. Ora l’associazione ambientalista lancia un appello all’amministrazione comunale, perché gli effetti della crisi economica si stanno ripercuotendo pesantemente sul terzo settore, con il rischio di far sparire una componente fondamentale della “società civile”, strumento indispensabile per una città “sostenibile”, solidale e partecipata.

Promuovendone lo studio storico ed architettonico e facendosi più volte portatrice di istanze presso il Comune di Bologna, Legambiente è stata fin dagli anni novanta una forza trainante e stimolante per quell’interesse che si è poi concretizzato nei lavori di recupero e restauro dell’esterno della Porta e di Piazza XX Settembre.

L’impegno e il lavoro delle associazioni di volontariato sono spesso chiamati in causa quando si parla di vivibilità della città e lotta al degrado, che però non vengono adeguatamente riconosciuti quando si tratta di offrire spazi e strumenti che consentano a queste associazioni di operare.

Legambiente ha chiesto a più riprese un incontro (alla Giunta comunale prima, al Commissario di Governo poi) per discutere del futuro della sua presenza a Porta Galliera, anche alla luce delle iniziative messe in campo dall’associazione in questi anni per fare di Porta Galliera un centro visibile e riconoscibile, un luogo di incontri e iniziative: momenti culturali, conferenze stampa, visite guidate al Parco archeologico, ripristino del giardino, incontri di educazione ambientale con le scuole, mostre sulle energie rinnovabili. Richieste che al momento sono ancora senza risposta.

L’associazione ambientalista ha perciò diffuso un appello alla città di Bologna e al Commissario Cancellieri in cui si chiede di affrontare il tema di Porta Galliera e più in generale degli spazi e degli strumenti messi a disposizione delle associazioni, per un progetto di società che parta da basi etiche, e non puramente economiche.