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Telenovela “Passante Nord” di Bologna: una grande vittoria? Senza nemmeno un progetto piuttosto una farsa

All’ennesimo stop alla realizzazione del passante, si sta cercando di spiegare che il minipassante da 10 o 20 km, di cui non esiste nemmeno un progetto, è una grande vittoria

Ennesima dichiarazione del Ministro dei Trasporti, con coro di amministratori locali, per ribadire che il passante autostradale di Bologna finalmente si farà e che l’Unione Europea ha archiviato la procedura di infrazione. In realtà si tratta di un film già visto molte volte: l’Unione Europea lo scorso anno, in seguito all’esposto presentato da Legambiente, aveva comunicato che per l’eventuale  realizzazione del Passante Autostradale di 41 km a nord di Bologna sarebbe stata necessaria una gara di appalto e che le autorità italiane si erano impegnate in tal senso, ponendo il veto alla proposta di affidamento diretto della costruzione e gestione ad Autostrade per l’Italia, che era invece apparso da sempre l’unico modo per la costruzione di un’opera difficilmente sostenibile sia sul piano ambientale che su quello economico.

Ora, si cerca di proporre un progetto “light” (che ancora non esiste, nemmeno sulla carta), un minipassante di 10 o 20 km (invece dei 41 previsti) da realizzarsi nei pressi dell’autostrada attuale in modo da poter comunque affidare l’opera direttamente a società autostrade senza contravvenire alle normative europee, e ci cerca di far passare la “sforbiciata” al progetto come una grande vittoria, senza considerare che non c’è accordo nemmeno su questo, dato che la Regione, nelle parole dell’Assessore ai trasporti Peri, ha già dichiarato di non essere interessata ad un passante formato “mignon”. Resta poi da capire cosa succederà alla proposta di mettere a pedaggio l’attuale tangenziale di Bologna.

“Evidentemente per alcuni politici – ha dichiarato Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia-Romagna –  localizzare le infrastrutture è solo un’operazione grafica indolore: tracciare una linea sulla carta, senza alcuna alcuna ripercussione sul territorio dove passeranno. Credo sia evidente, ad ogni cittadino come la realtà sia ben diversa. La valutazione sulla fattibilità dell’intervento, dei costi e dei benefici si potrà fare solo sulla base di un progetto serio, ammesso che qualcuno lo presenti”.

Il ministro Matteoli ha dichiarato che il costo dell’opera sarebbe di 1,4 miliardi di euro (sicuramente destinati a lievitare). Anziché incentivare ulteriormente il traffico su gomma, producendo altra congestione e inquinamento, secondo una logica vecchia e sbagliata, se si investisse una cifra equivalente nel trasporto ferroviario sarebbe possibile acquistare circa 200 nuovi treni per il trasporto dei pendolari.