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Forlì: con il Porta a Porta raccolta differenziata all’80% in quattro mesi

Le congratulazioni di Legambiente all’amministrazione, ai cittadini e all’azienda per l’importante risultato

L’esempio dimostra che si può fare molto anche nei grandi centri urbani e che serve un piano regionale per la raccolta differenziata e la riduzione rifiuti

L’amministrazione comunale di Forlì, ha mosso il grande passo per realizzare la raccolta domiciliare sull’intero territorio comunale, partendo a gennaio con la sperimentazione su un primo gruppo di 7000 cittadini,
I dati riguardanti la zona 1 di Forlì (che comprende tutto il quartiere Ronco e le aree residenziali di Villa Selva e San Leonardo,circa 7000 cittadini) sono assolutamente positivi: rispetto ad una previsione del 66%, nei primi quattro mesi dell’anno si è sfiorato l’80% di raccolta differenziata. Forlì in questo modo si candida ad oggi ad essere il comune al di sopra dei 100.000 abitanti con la maggiore raccolta differenziata in Emilia Romagna.
L’associazione si complimenta con tutti i cittadini forlivesi per la partecipazione attiva ma anche con Comune ed HERA per la scelta compiuta, ed auspica che il cammino continui rapidamente sul resto della città.
Le buone politiche degli ultimi anni hanno consentito di raggiungere importanti livelli di raccolta differenziata ormai su più comuni del forlivese, con punte superiori al 70% per il comune di Forlimpopoli, dove è attiva la raccolta domiciliare dal 2006, e per quello di Bertinoro, dove la stessa metodologia è stata avviata pochi mesi fa segnando già ad oggi un ottimo successo.
Si conferma quindi che la raccolta domiciliare sia la strada giusta per aumentare il riciclaggio e ridurre i quantitativi da smaltire in discarica ed inceneritore.
Legambiente, auspica una capillare diffusione in Regione del sistema di raccolta porta a porta, poiché, oltre a far aumentare le percentuali di raccolta differenziata, ne aumenta la qualità, favorendo inoltre l’aumento dell’occupazione.

Per fare questo occorre un impegno della Regione sul già annunciato Piano dei rifiuti regionale. Legambiente è convinta che con una buona strategia di diffusione della raccolta differenziata e di prevenzione rifiuti la regione possa ridurre la necessità di impianti di smaltimento sul proprio territorio, evitando ad esempio l’ampliamento dell’inceneritore di Modena.