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Polveri sottili: Bologna raggiunge i 36 superamenti ed è di nuovo fuori legge

Negli anni nessun miglioramento della qualità dell’aria: indispensabili misure urgenti e cambiamenti strutturali

Tornato il freddo, il contatore dei superamenti di PM10 ricomincia a salire. Il raggiungimento del 36° sforamento del limite in data 30 ottobre, comporta l’avvio delle procedure di infrazione da parte dell’unione europea per la città di Bologna.
Al di là del dato legale Legambiente richiama al significato sanitario di questi livelli di inquinamento che sono direttamente correlati ad aumenti dell’incidenza delle patologie respiratorie.
Guardando lo storico dei dati sulla qualità dell’aria in città negli ultimi tre anni (elaborazione Legambiente di dati Arpa), è chiaro come non si avvertano cambiamenti radicali sulla situazione, che sembra variare di anno in anno più per variabili climatiche che per veri e propri cambiamenti strutturali.

Anno Data 30° superamento Data 35° superamento Totale gg superamento/anno Media ug/m3

di PM10 nei giorni di superamento

2009 19/03/09 30/10/09 50 67
2010 25/02/10 15/03/10 62 67
2011* 06/03/11 20/10/11 36* 70*

*al 31 ottobre 2011
Nei primi novanta giorni dell’anno (dal 2009 al 2011), sono sempre stati raggiunti i 30 superamenti del limite di 50 ug/m3 di PM10 come media giornaliera. Questo significa un giorno di sforamento ogni tre. Nonostante i valori di pm10 siano soggetti a variazioni a seconda della piovosità e delle temperature esterne, dal 2009 al 2011 non si notano sostanziali miglioramenti della qualità dell’aria, ma anzi un peggioramento.
Come affermato dal Sindaco Merola in campagna elettorale, riteniamo che le giornate di blocco del traffico siano indispensabili, ma allo stesso tempo non possono essere le uniche misure adottate per cercare di risolvere un problema con radici più profonde: come ogni anno infatti, quella di Bologna si rivela una vera e propria emergenza che, però, non viene gestita come tale.

Nell’immediato occorre aumentare i giorni di blocco delle auto, allargare l’area interessata dalle limitazioni, aumentare i controlli e serrare le maglie di chi è autorizzato a circolare (troppe le auto in circolazione anche nei giorni di stop). Queste misure urgenti devono essere supportate però anche da misure strutturali: una drastica riduzione delle auto in ingresso verso il centro di Bologna, la creazione di una mobilità alternativa efficiente tramite mezzi pubblici e una vera opportunità di mobilità ciclabile, anche avviando nel più breve tempo possibile i lavori dellla pista ciclabile lungo i Viali.
Positiva l’inziativa di chiusura al traffico della zona T di Bologna messa in campo dalla nuova amministrazione, ma bisogna alzare l’obiettivo rendendendola una soluzione permanente. In vista dell’arrivo delllo shopping natalizio ricordiamo come da sempre la nostra associazione sia contraria allo spegnimento di Sirio al sabato: la pedonalizzazione della T ha infatti dimostrato a tutti come il centro storico sgombro dalle automobili sia un incentivo alla vivibilità della città, e non un disincentivo agli acquisti. Su questo l’appello di Legambiente va essenzialmente ai commercianti: si facciano parte attiva per progettare un modello di accesso al centro storico che non sia in antitesi con la salute di chi ci abita, studia o lavora.