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Stop al Cemento!

Al via la nostra campagna contro il consumo di suolo in Emilia-Romagna.

Pubblicato un libro sul tema con informazioni e dati, e un sito web per segnalare le infrastrutture inutili e gli ecomostri che minacciano il territorio.

L’Emilia-Romagna ogni anno ricopre di cemento e asfalto il proprio suolo a ritmi intensissimi, minacciando le sempre più esigue risorse naturali ed agricole della regione. Anche oggi, nonostante la crisi dell’invenduto, proposte di autostrade, centri commerciali, varianti urbanistiche di varia natura assediano la campagna libera.

A partire da questa emergenza nasce “Stop al cemento”, la campagna di Legambiente Emilia-Romagna promossa in collaborazione con Volabo, il Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Bologna, per diffondere la conoscenza degli strumenti di pianificazione territoriale e raccogliere le segnalazioni sugli interventi che determinano una trasformazione dei suoli in maniera irreversibile e impattante.

«In questo panorama di cementificazione senza freni è necessaria una battaglia culturale, per creare consapevolezza nei cittadini del valore che stiamo perdendo», dichiara Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna. «Il suolo agricolo è una risorsa limitata e non rinnovabile. Di fatto un bene comune e in quanto tale necessita della più alta tutela da parte della collettività, con una partecipazione attiva nelle scelte urbanistiche dei propri comuni; scelte che per loro natura avranno effetti duraturi che riguardano non solo noi, ma anche le future generazioni.»

Tassello fondamentale della campagna “Stop al cemento” è costituito dalla pubblicazione Il Valore del Suolo, uno studio approfondito sui dati del consumo di territorio in Emilia-Romagna e le previsioni dei piani urbanistici delle nostre città. La pubblicazione verrà presentata al pubblico questo pomeriggio a Bologna: appuntamento alle ore 18, presso la libreria Coop Ambasciatori, per discutere di suolo come bene comune e risorsa non rinnovabile, e delle minacce che incombono su di esso.

È già attivo e visitabile online l’altro principale strumento della campagna di sensibilizzazione: il sito dedicato (www.legambiente.emiliaromagna.it/stopalcemento), sul quale cittadini, associazioni e comitati possono far conoscere le criticità locali, mettendo in rete informazioni e schede specifiche sulle infrastrutture inutili e gli ecomostri che minacciano i propri territori.

«L’organizzazione di una campagna così importante con il sostegno del Centro Servizi per il Volontariato – aggiunge Marco Sebastiano, direttore di Legambiente Emilia-Romagna – sottolinea con forza il ruolo e la partecipazione dei cittadini, la voglia di esserci e di contare nelle scelte strategiche anche attraverso le associazioni di volontariato come la nostra. In un periodo di tagli e spending review è necessario continuare a lavorare sui territori e per i territori, coinvolgendo le persone in azioni e campagne che dimostrino quanto le associazioni siano utili: questo è, a nostro avviso, il solo modo per arginare una tendenza fatta di tagli indiscriminati al terzo settore.»

Legambiente ha già attuato nel corso del 2012 numerose azioni e iniziative inserite nella campagna “Stop al cemento”: il presidio del 21 aprile sotto la sede della Regione, contro le inutili infrastrutture stradali e per la salvaguardia dell’agricoltura e delle produzioni tipiche; il corteo del 30 novembre contro il Passante Nord di Bologna; la “Piccola scuola di Urbanistica”, un corso intensivo per imparare a interpretare i piani urbanistici e garantire una maggiore partecipazione nelle scelte territoriali.