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Manifesto per la qualità dell’aria delle città

Proponiamo ai Sindaci emiliano-romagnoli di aderire all’accordo per mettere in campo azioni efficaci e strutturate: una particolare attenzione ad allontanare il traffico dalle scuole a tutela della salute dei più piccoli.

“Un’emergenza che non è solo ambientale ma anche e soprattutto di salute pubblica”.

Oggi abbiamo presentato a Sindaci e Consigli comunali della regione un piano di lavoro per ridurre l’emergenza smog che, stando ai dati dell’annuale dossier Mal’aria di città, va di anno in anno peggiorando in tutto il Bel Paese, e in particolare nell’area della Pianura Padana.
Anche a causa delle caratteristiche geomorfologiche del territorio, il bacino del Po è da sempre la zona più critica per inquinamento atmosferico, con 18 città tra le prime 20 posizioni nella classifica italiana.
Dal 2009 ad oggi nella maggior parte dei grandi centri urbani dell’Emilia-Romagna si è registrata una vera e propria escalation dei livelli di PM10: in alcuni casi – come Parma e Rimini – i giorni di superamento dei limiti consentiti sono addirittura raddoppiati. A parte la momentanea tregua dovuta alle abbondanti nevicate di questo ultimo periodo, le prime settimane del 2013 hanno confermato il trend negativo. Per Legambiente ciò significa che le misure fino ad ora adottate per ridurre gli inquinanti atmosferici limitandone le cause non sono state efficaci per porre rimedio alla grave situazione delle nostre città.

Ecco perché l’associazione propone ai Sindaci emiliano-romagnoli di aderire al “Manifesto per la qualità dell’aria”, chiedendo loro di realizzare atti concreti e misurabili volti non solo a ridurre lo smog, ma anche a modificare la mentalità e le abitudini dei propri cittadini. Nel “Manifesto” sono previste azioni “prioritarie”, “integrative” ed “emergenziali”, azioni da attuare, rendere pubbliche e rendicontare a fine anno. Tra le azioni più qualificanti una particolare attenzione avranno gli accorgimenti atti ad allontanare il traffico dalle scuole, come la creazione di “zone30” e di percorsi casa-scuola a piedi e in bicicletta, per una maggiore tutela della salute dei più piccoli. L’impegno di Legambiente sarà quello di valorizzare e dare ampia visibilità a ciò che i Comuni metteranno in campo volontariamente.

«L’inquinamento atmosferico – afferma Cristina Bondavalli di Legambiente Emilia-Romagna – continua ad avere caratteristiche di una vera e propria emergenza ambientale e soprattutto sanitaria: è ormai certo che nel particolato atmosferico urbano siano contenuti anche agenti cancerogeni che possono modificare geneticamente il DNA cellulare conducendo a eventi tumorali. Ed è giusto ricordare che i soggetti più a rischio sono i bambini, le cui cellule in continua divisione durante la crescita e fino alla pubertà sono più suscettibili all’azione cancerogena da parte degli agenti genotossici, come più volte dichiarato dal prof. Carlo Rossi, genetista dell’Università di Parma, ed evidenziato dalle attuali conoscenze sulle cause che inducono la cancerogenesi: il rischio più grave quindi è dato dalla elevata probabilità che in questi soggetti i tumori si manifestino dopo 15-20 anni dall’inizio dell’esposizione alle sostanze cancerogene».

«Questa proposta – dichiara Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia-Romagna – rappresenta un modo concreto per uscire dallo sterile dibattito sulle chiusure episodiche dei centri storici, mettendo in campo invece azioni concrete e misurabili che nel tempo cambino la mobilità cittadina. Ci impegneremo per sensibilizzare gli amministratori locali alle loro responsabilità e per coinvolgerli nella trasformazione dei nostri centri urbani verso un’idea di città più moderna ed europea».

Legambiente è convinta che l’impegno delle singole amministrazioni locali sia fondamentale, e che il “Manifesto dei Sindaci per la qualità dell’aria” rappresenti un’importante spinta dal basso per ripensare in maniera sostenibile il sistema di mobilità pubblica e privata, lo sfruttamento territoriale e l’efficienza energetica dei nostri edifici.

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