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Nessuna cessione ai privati della gestione dell’acqua a Parma!

Si rispetti il risultato referendario

Legambiente si unisce agli appelli del Coordinamento per l’Acqua Pubblica di Parma e del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua contro l’ipotesi di IREN di cedere il servizio idrico parmense alla Società Mediterranea Acque.

La cessione ipotizzata da IREN, infatti, costituisce un‘evidente volontà di privatizzazione del servizio idrico contrario alla volontà espressa da milioni di cittadini nel Referendum del 2011, in un momento in cui, tra le altre cose, la Società sta mostrando evidenti responsabilità nella discutibile gestione di un patrimonio societario che gli amministratori e i cittadini ritenevano invece fortemente garantito.

A Parma, quindi, è opportuno non solo fermare operazioni di non-ritorno come quelle ipotizzate da IREN, ma anche compiere un ulteriore passo avanti a favore di un nuovo modello di gestione del servizio idrico dove capacità industriali e pieno governo pubblico si combinino in una nuova esperienza di Politica dei Beni Comuni.

Per Parma, poi, è necessario dare una soluzione definitiva alla partecipazione azionaria del Comune nella società, in relazione alla paventata ipotesi dell’amministrazione di vendere alle banche le azioni IREN detenute dalle Partecipate per sanarne i debiti, azione anche questa contraria al risultato referendario, che depotenzierebbe ulteriormente il ruolo del Comune rendendo impossibile qualsiasi ipotesi di futuro scorporo e ripubblicizzazione del servizio idrico.

Secondo noi, quindi, la strada da percorrere è quella già tracciata in altri territori della regione che gravitano nella sfera gestionale di IREN, ovvero Reggio Emilia e Piacenza, dove è in corso una profonda revisione del modello fin qui adottato, ispirata ad una condivisa volontà di approfondimento e di analisi delle problematiche che vi sono connesse.