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Camino della Variante di Valico

Sulla tratta Sasso Marconi-Barberino del Mugello in 11 mesi 516 incidenti di cui 13 con incendio. Ma la conferenza dei servizi ministeriale si chiude senza che nessun ente ponga obiezione

Il blitz di Legambiente per garantire la sicurezza dei cittadini

Con comunicazione del 15 gennaio su sito del Ministero dei Trasporti si è conclusa la conferenza dei servizi a favore della realizzazione della galleria di base che corre tra Emilia e Toscana per la Variante di Valico della tratta appenninica dell’autostrada A1.
Tali lavori prevedono anche un camino di ventilazione della galleria di base. Una galleria lunga 9 chilometri e progettata per avere un unico camino di ventilazione, posizionato a circa metà della sua lunghezza, che sbocca in una stretta conca a meno di 300 metri dal piccolo centro abitato di Roncobilaccio, nel cuore degli Appennini.
Un progetto che ha fatto emergere problematiche e preoccupazioni legati ai pericoli ambientali, di sicurezza e di salute per i cittadini soprattutto rispetto a situazioni straordinarie di incidenti o code in galleria.

Da tempo Legambiente e i cittadini di Roncobilaccio chiedono a gran voce di conoscere i reali rischi di questo progetto e, qualora sia impossibile prevederli, di vedere realizzata un’alternativa all’attuale camino di ventilazione.
Purtroppo tali timori sono stati snobbati come infondati, dalla Conferenza dei Servizi, presso il Ministero dei Trasporti, e dalla stessa Società Autostrade e nessun Ente, a cominciare dal Comune di Castiglione dei Pepoli ha voluto richiedere seri approfondimenti. Ad oggi nessuno ha ancora dato una risposta chiara sugli effetti in caso di incidente grave in galleria.
Un’ipotesi tutt’altro che remota dal momento che, stando a quanto riportano i dati della Polizia Stradale, tra il primo gennaio 2013 e il 4 dicembre 2013, nella tratta autostradale che va da Sasso Marconi a Barberino del Mugello si sono verificati ben 516 incidenti di cui 13 incidenti gravi con incendio dei veicoli. Incidenti causati anche da guasti elettrici o dalla rottura di turbine. E di questi 13 incidenti la maggior parte (7) hanno visto il coinvolgimento di un autocarro, un autoarticolato o un autotreno: mezzi che possono a volte trasportare sostanze pericolose, che in caso di incidente potrebbero essere poi convogliate coi fumi nella valle di Roncobilaccio dal camino di ventilazione, aperto proprio per le emergenze.

Per denunciare questa mancanza di informazioni e manifestare la propria contrarietà verso un progetto sbagliato che rischia di compromettere la qualità dell’aria, le condizioni di vita e soprattutto la salute degli abitanti, il circolo locale di Legambiente ha organizzato un blitz, srotolando sopra l’uscita del camino uno striscione recante la provocatoria scritta “Non ci rompete i polmoni” [foto in allegato].

Legambiente crede fermamente che l’unica soluzione per allontanare qualsiasi timore e rischio sia quella di spostare la sorgente inquinante in un’altra area, disabitata e lontana dai centri urbani, ma sembra ormai chiaro che non si voglia prendere in considerazione questa ipotesi per questioni prettamente di natura economica.

Con la denuncia non viene messa in dubbio la necessità di completare i lavori per la variante di Valico, ma l’associazione ambientalista fa presente che, nei casi in cui non ci sia di fatto la possibilità di prevedere il reale impatto dell’opera sulla salute della popolazione e dell’ambiente, debbano essere presi in considerazione principalmente criteri di precauzione e di cautela.

I costi aggiuntivi per l’eventuale spostamento del camino di ventilazione della galleria appenninica quale importanza hanno rispetto al valore della salute, dell’incolumità e della qualità della vita dei 300 abitanti di Roncobilaccio?