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L’Emilia Romagna, ancora una volta, è la base per i traffici illeciti di rifiuti

Guardia di Finanza di Modena DDA di Bologna svelano traffico illecito di rifiuti con base a Modena.

Il nostro plauso alla DDA di Bologna, la più attiva in Italia per numero di procedimenti sul traffico illecito di rifiuti.

E’ di oggi la notizia che il lavoro investigativo della Guardia di Finanza di Modena, indirizzata nelle indagini dalla direzione distrettuale antimafia di Bologna, ha portato alla scoperta di un traffico illecito di rifiuti, diretti all’estero, avente come base la città di Modena.

Un’organizzazione che avrebbe messo in piedi un meccanismo spregiudicato per trafficare illecitamente rifiuti fuori dai confini Italiani, anche mediante la copertura di finte Onlus. Un reato purtroppo ben noto al territorio dell’Emilia Romagna, che risulta essere una delle principali regioni italiane utilizzate per traffici illeciti di rifiuti anche fuori confine.
Già nel 2008 e nel 2009 la città di Modena era stata indicata come base operativa di traffici illeciti di rifiuti a seguito delle indagini “Always copper” e “Cambronne” condotte dalla procura di Modena, che riguardavano il traffico illecito di rame e la gestione illegale di fanghi fognari.
Il nostro plauso va alla DDA di Bologna, che nel 2012 è stata la più attiva in Italia con il più alto numero di procedimenti giudiziari aperti per traffico organizzato di rifiuti ex art. 260 dlgs 152/2006, e alla Guardia di Finanza di Modena.
Ricordiamo che la gestione illecita dei rifiuti non è solo un colpo inferto all’ambiente, ma anche un danno per l’economia locale, poiché toglie lavoro e materie prime alle aziende che operano in Emilia Romagna nel settore del riciclo e del recupero.
La vicenda ci ricorda come, anche sulla filiera dei rifiuti speciali, cioè quelli prodotti dalle aziende, sia indispensabile il massimo controllo seppur dal punto di vista normativo sia gestiti a regime di libero mercato.