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Chiediamo impegno della Regione su mobilità sostenibile

La Regione faccia proprie le proposte sulla mobilità della Carta di Bologna, per ridurre il traffico su auto.

Firmata a Bologna da varie amministrazioni la carta di impegni della Rete Mobilità Nuova, redatta al termine degli Stati Generali per la Mobilità Nuova.

Più zone 30 nei centri urbani – vincolare al Trasporto Pubblico almeno il 50% della spesa nazionale e regionale destinata alle infrastrutture per la mobilità – portare sotto il 50% la quota di spostamenti individuali in auto all’interno dei Comuni.

La 3 giorni degli Stati Generali della Mobilità Nuova dello scorso fine settimana si è conclusa con l’elaborazione di una carta di impegni (la carta di Bologna) che racchiude una serie di azioni che possano da subito decongestionare le città e rendere più efficienti gli spostamenti su scala urbana, locale e pendolare. Queste proposte, tra cui l’adozione del limite di 30 chilometri orari in ambito urbano, sono state indirizzate a Governo ed enti locali e hanno trovato l’appoggio di grandi città come Torino, Bologna e Milano. Agli stati generali della mobilità nuova di Bologna hanno partecipato oltre 500 persone in rappresentanza di associazioni, imprese, tecnici, comitati cittadini insieme agli amministratori locali di 42 capoluoghi di provincia.
Tra i punti individuati, al primo posto emerge l’elaborazione di un piano nazionale per la mobilità urbana, quindi l’adozione a livello nazionale di target di mobilità che obblighino i comuni a portare sotto il 50% la quota di spostamenti individuali in auto all’interno del proprio territorio. E ancora: cambiare il codice della strada introducendo il limite dei 30km orari nei centri urbani con eccezione delle principali arterie di scorrimento; vincolare alla realizzazione di opere per il trasporto pubblico locale, pendolare e non motorizzato almeno il 50% della spesa nazionale e regionale destinata alle infrastrutture per la mobilità; prevedere incentivi di natura fiscale per le aziende che promuovono l’utilizzo dei mezzi pubblici o della bicicletta per gli spostamenti casa lavoro; adottare il sistema ISA (Intelligent Speed Adaption) come standard di sicurezza per il controllo e la limitazione della velocità delle automobili.
Plaudiamo alla scelta delle amministrazioni presenti agli Stati Generali della Mobilità Nuova auspicando che anche la Regione Emilia Romagna segua la direzione intrapresa dal Comune di Bologna. I livelli di inquinamento cronici del nostro territorio richiedono infatti politiche decise per rivedere il sistema dei trasporti, che vadano in senso opposto all’incentivo della mobilità su gomma visto finora. Rivedere la mobilità urbana spostando sempre più traffico da auto ad altre forme di spostamento meno impattanti deve essere l’obiettivo primario di qualsiasi politica di mobilità. In particolare l’adozione del limite di 30 chilometri orari è il nodo centrale che garantirebbe le condizioni per una vera diffusione della mobilità dolce in area urbana in piena sicurezza. Infatti la frammentazione dei percorsi e la sicura convivenza tra ciclisti, pedoni e gli altri mezzi stradali dipendono fortemente dalla revisione dei limiti di velocità.