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Modena – Legambiente su Bretella Campogalliano-Sassuolo

Dopo le affermazioni di parte del mondo politico e del mondo produttivo, un ripensamento è ancor più necessario.

Le ragioni apparse sulla stampa in questi giorni di parte del mondo politico e produttivo, a sostegno della realizzazione della bretella Campogalliano-Sassuolo, ci inducono a pensare che un ripensamento sia non solo necessario, ma anche urgente alla luce delle aspettative e delle inesattezze emerse.

Il prolungamento dell’autostrada fino a Lucca, non rientra nell’elenco dei progetti strategici della Legge Obiettivo, né tantomeno negli strumenti urbanistici della Regione Emilia-Romagna e della Regione Toscana e di tutta la pianificazione sottordinata. Ragionare quindi oggi, su un’ipotesi che non troverebbe una realizzazione certa almeno per i prossimi 20 anni, è palesemente inutile.

Ed è proprio partendo da questo presupposto, che riteniamo necessario un ripensamento: l’autostrada è stata pensata 40 anni fa, il progetto definitivo approvato, risale al 2005 ed è indubbio che nel frattempo il quadro infrastrutturale, economico e ambientale sia profondamente cambiato e non sia stato aggiornato.

La superstrada Modena-Sassuolo, al momento della redazione del progetto, non era stata completata e mancava un’analisi dei flussi che prendesse in considerazione realisticamente il carico supportato da questa infrastruttura, in alternativa all’autostrada.

I dati dei flussi di traffico, scaricabili dal sito internet della Regione, dimostrano che, da ottobre 2008 a febbraio 2012, la media dei transiti complessivi su entrambe le direzioni si attesta attorno ai 35/40.000 veicoli al giorno (al di sotto dei livelli di saturazione dichiarati), di cui 3.500/4.000 dei soli mezzi pesanti che, ragionevolmente, saranno quelli che utilizzeranno l’autostrada.

Numeri che, nel caso auspicabile in cui fosse realizzata la bretella ferroviaria di collegamento tra gli scali merci di Dinazzano e Marzaglia, prevista negli accordi procedimentali tra Regione, Provincie di Modena e Reggio Emilia, Comune di Modena, RFI e TAV S.P.A., potrebbero essere destinati a diminuire ulteriormente.

Uno scenario infrastrutturale ed economico che dovrebbe essere attentamente valutato in termini di ritorno dell’investimento, soprattutto quando tra i soggetti in gara per l’affidamento della progettazione esecutiva, la realizzazione dei lavori e la successiva gestione dell’opera, compare Autobrennero S.p.A., una società per circa l’80% pubblica.

Sarebbe da irresponsabili sperare in un ridimensionamento delle imprese: nessuno ha affermato questo. Anzi, ragionare sulla urgenza di realizzare il collegamento dello scalo merci di Marzaglia, a fronte di risorse economiche certe e di una Modena-Sassuolo perfettamente in grado di reggere il carico veicolare, consentirebbe di recuperare le risorse economiche in investimenti sulla innovazione di processo e di prodotto, di riorganizzazione della logistica interna, assolutamente prioritarie rispetto alla realizzazione del secondo stralcio della bretella.

Così come prioritari sono gli interventi di riqualificazione del fiume Secchia e delle acque di falda, di riduzione dell’inquinamento atmosferico, nonchè di sostegno all’agricoltura che sarebbe ulteriormente danneggiata dal passaggio della bretella.

I costi sociali, economici e ambientali, nel caso in cui l’investimento si rilevasse fallimentare, ricadrebbero sulle generazioni future. Ripensarli e valutarne attentamente oggi, tutte le implicazioni, così come emerso dal convegno di Legambiente di sabato 24 marzo, invocati da Paolo Silingardi di Modena Attiva, dal segretario comunale del PD di Sassuolo, Sonia Pistoni, da Stefano Lugli di PRC, e da altri rappresentanti del mondo politico e imprenditoriale che ancora non si sono espressi pubblicamente, rappresentano un atto di serietà e di reale assunzione di responsabilità.

Il tutto in un dibattito che veda sullo stesso tavolo soggetti politici appartenenti a tutti gli schieramenti, rappresentanti di tutto il mondo economico e, magari, rappresentanti della società civile.