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Legambiente vince a Comacchio nel processo per il taglio delle pinete

Peccato per il silenzio di Provincia e Regione.

La sentenza suona come un monito all’applicazione della legge sul taglio di boschi in area urbana portata avanti dalla giunta Errani.

Ricordiamo come la tutela del paesaggio, a maggior ragione nei comuni dei Parchi, andrebbe fatta dagli enti preposti, non nelle aule dei tribunali.

Nella giornata di ieri si è concluso il processo con rito abbreviato riguardante la violazione del vincolo paesaggistico posto a tutela delle preziose dune e pinete costiere nel lido di Spina.
Sotto inchiesta l’ urbanizzazione relativa alla realizzazione di una Residenza Turistica Alberghiera nel comune di Comacchio. Oggetto del procedimento anche l’abbattimento di pini secolari durante l’avvio del cantiere.

Al termine del processo il Tribunale di Ferrara ha condannato l’imprenditore Sergio Vitali, titolare della licenza edilizia, a 4 mesi di reclusione, al rimborso dei danni a Legambiente costituita parte civile, oltre al pagamento delle spese giudiziarie.

Ci opponiamo da anni al rilascio dell’autorizzazione a costruire e all’avvio dei cantieri, a fianco del comitato della Parrocchia del Lido degli Estensi. Così come da anni erano state denunciate a Regione e Provincia le forti irregolarità dell’intervento, in contrasto con la norma sulla tutela del paesaggio. Irregolarità talmente macroscopiche da essere palesi anche ai meno esperti in termini legali ed urbanistici.
Purtroppo, a fronte di risposte lacunose o assenti da parte degli enti preposti, la vicenda si è conclusa in tribunale con un verdetto che da ampia ragione alle motivazioni di Legambiente e dei cittadini comacchiesi. In una regione che non si fa mancare nulla in termini di cemento e asfalto, ed in un territorio delicato come quello del Delta, la vicenda aveva assunto un connotato anche simbolico di argine contro la lobby del mattone.
Pur esprimendo soddisfazione, evidenziamo come la tutela del paesaggio, a maggior ragione nei comuni all’interno dei Parchi, andrebbe fatta dagli enti preposti e non nelle aule dei tribunali.

Sottolineamo infine come la sentenza di Ferrara debba essere un segnale di attenzione anche per la Regione, con riferimento esplicito alla norma regionale 21/2011 voluta dalla Giunta Errani che, in un controverso articolo, introduce la deroga per l’abbattimento dei boschi in area urbana. Un concetto che lungo le pinete ferraresi e ravennati appare particolarmente pericoloso e sembra aprire la strada ai peggiori appetiti . In attesa della delibera di attuazione della legge misureremo gli effetti di questa norma in ogni comune, e daremo battaglia sia sulla costa che nel resto della regione.