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Riparte Pendolaria, contro “i soliti vecchi treni”

Legambiente lancia una giornata di mobilitazione contro “i soliti vecchi treni”

Anche la “Bologna-Ravenna” nella mappa delle 10 linee ferroviarie peggiori d’Italia

La Circumvesuviana, la Roma Viterbo, la Padova-Venezia, la Palermo-Messina: tra riduzioni delle corse, lentezza, disservizi e sovraffollamento, sono solo alcune delle tratte ferroviarie peggiori d’Italia. Una triste classifica presentata oggi da Legambiente, che annuncia una giornata di mobilitazione il 18 dicembre per chiedere più treni per i pendolari, nuove carrozze e servizi migliori.

Riparte così Pendolaria, la campagna dell’associazione dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno. Perché la vita dei pendolari, purtroppo, non migliora, ma si fa sempre più incerta. Quest’anno, infatti, a fronte di tagli del servizio e aumenti del prezzo dei biglietti in diverse regioni, i disagi per i fruitori del trasporto pubblico su ferro sono largamente aumentati, complici governo e amministrazioni regionali.

Legambiente anticipa una parte dei dati contenuti nel rapporto Pendolaria che sarà presentato il 18 dicembre. Nel triennio 2010-2012 la media delle risorse stanziate è diminuita del 22% rispetto al 2007-2009. Il 2009 è stato, infatti, l’ultimo anno in cui sono state destinati fondi sufficienti a garantire un servizio decoroso. Anche il Governo Monti non fornisce certezze per il futuro del trasporto pendolare in Italia. Per il prossimo anno i fondi per il trasporto pendolare sono destinati ancora a ridursi. La diretta conseguenza di questa situazione sono tagli ai servizi, aumento del prezzo dei biglietti, stop agli investimenti per l’acquisto dei treni.

Quest’anno i tagli ai servizi in Campania hanno toccato il 90% sulla Napoli-Avellino e il 40% sulla Circumvesuviana. Sono stati del 15% in Puglia e del 10% in Abruzzo, Calabria, Campania e Liguria. Sono state chiuse 12 linee in tutto il Piemonte, in Abruzzo e in Molise definitivamente soppressi i treni della linea Pescara-Napoli. Con il nuovo cambio d’orario vengono soppressi tutti i treni tra Sibari e Taranto, sostituiti con autobus.

Il prezzo del biglietto, invece, in Toscana è cresciuto del 20%, nel Lazio 15% e in Liguria del 10% per il biglietto semplice e del 5% per gli abbonamenti mentre è previsto un’ulteriore maggiorazione del 3% per il 2013. Aumenti che si vanno a sommare a quelli del 2011, come in Lombardia dove le tariffe erano già state incrementate del 23,4% l’anno passato.

La classifica delle tratte peggiori d’Italia rispecchia quanto poco sia stato fatto nel corso degli ultimi anni e quanto le situazioni già critiche dei pendolari siano diventate insopportabili.

Circumvesuviana
La Circumvesuviana, malgrado sia frequentata da 105mila pendolari ogni giorno, ha visto una riduzione del 40% delle corse nella scorsa primavera e continui disagi durante tutto il 2012.

Roma-Viterbo
Fare il pendolare tra Roma e Viterbo rappresenta ormai un’avventura sia che si scelga la linea ATAC Roma Nord, sia che si prenda la ferrovia regionale FR3 di Trenitalia. La situazione peggiore la vivono i passeggeri sulla linea ATAC, 75.000 ogni giorno, che si ritrovano con treni sovraffollati, vecchi e in ritardo.

Pinerolo-Torre Pellice
Le linee ferroviarie in Piemonte hanno subito un duro colpo nel corso del 2012 con 12 tratte definitivamente soppresse, e un disagio indescrivibile per i pendolari. Una delle situazioni più gravi è quella della Torre Pellice-Pinerolo, tratta che poi permetteva ai passeggeri di proseguire per Torino.

Padova-Venezia Mestre
Impossibile trovare un posto nell’orario di punta sui treni tra Padova e Mestre, la tratta più affollata del Veneto. Una Regione che in questi anni ha investito una miseria nel trasporto ferroviario pendolare.

Genova Voltri-Genova Nervi
Peggiora anno dopo anno la condizione dei pendolari sulla tratta Genova Voltri-Genova Nervi utilizzata da almeno 25.000 i viaggiatori al giorno, con problemi di sovraffollamento e una velocità media di 25 km/h.

Palermo-Messina
La Palermo-Messina è una delle tratte più lente d’Italia con il record di 4 ore per 225 km. Per il 55% della linea c’è ancora il binario unico ed i ritardi sono costanti come le soppressioni dei treni, le carrozze sempre più sporche e le stazioni sono messe fuori uso dai vandali.

Viareggio-Firenze
Sulla Viareggio-Lucca-Firenze, secondo le previsioni, saranno chiuse 7 stazioni.

Stradella-Milano
In provincia di Pavia i pendolari lamentano il degrado di molte stazioni ma anche l’inefficienza di linee ferroviarie come la Stradella-Milano.

Bologna-Ravenna
Fra Bologna e Ravenna la frequenza di disservizi, mancanza di informazioni e sovraffollamento rendono il viaggio dei pendolari impraticabile.

Potenza-Salerno
Tagli alle corse sulla linea Potenza-Salerno, tratta utilizzata da migliaia lavoratori e studenti, ma anche quando i treni non subiscono soppressioni improvvise i ritardi sono all’ordine del giorno, con convogli che spesso non raggiungono i 50 km/h di velocità ed impiegano 2 ore e mezza per arrivare a destinazione, che siano regionali o Intercity.

Tagli e aumenti tariffari negli anni 2011 e 2012

Regioni 2011 2012
Taglio ai servizi Aumenti tariffe Taglio ai servizi Aumenti tariffe
Abruzzo -10% +20% -10% +4,5%
Calabria -10%
Campania -10% +12,5% -10% +10%
Emilia-Romagna -3% +10%
Lazio -3,7% +15%
Liguria -12% +20% -10% +10%
Lombardia +23,4%
Marche -13%
Piemonte -5% +10% -5% +12,5%
Puglia -15% +4%
Toscana -3,3% +1,5% -3% +20%
Umbria -3% +25%
Veneto -3,35% +15%

Elaborazione Legambiente su dati Regioni e Trenitalia