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Treno Verde, il “Trofeo Tartaruga”

Trionfa la bicicletta. Sul podio anche l’auto elettrica e il treno. Ultimo posto per l’autobus.

Lo screening di Legambiente: in città un buon servizio, ma manca la volontà di fare il passo definitivo verso una mobilità efficiente.

“Servono immediate scelte strategiche. Il Comune utilizzi i 230milioni di euro del progetto ex Metro per azioni strutturali sul trasporto pubblico”.

Dalla stazione di via Larga, alla linea Vigonola-Bologna-Portomaggiore, ecco tutte le criticità.

La bicicletta taglia per prima il traguardo del “Trofeo Tartaruga” aggiudicandosi così la medaglia d’oro del premio ideato da Legambiente, che mette in competizione i vari mezzi di trasporto per scoprire il modo più veloce, economico e meno inquinante per muoversi in città. La gara si è tenuta in occasione della tappa bolognese del Treno Verde – la campagna itinerante di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e acustico delle maggiori città italiane – in sosta al binario VI Piazzale Ovest della stazione Centrale di Bologna fino a domani 5 aprile.
In appena 18 minuti Stefano Tibaldi (direttore Arpa), che si è spostato in bicicletta, è riuscito a completare il percorso di 5,5 chilometri da via Scandellara (stazione via Larga della linea Bologna-Portomaggiore) al binario VI Piazzale Ovest della stazione Centrale. A seguire, con tempo di 27 minuti è arrivata a sorpresa l’automobile elettrica Renault Twizy, sulla quale viaggiava Valerio Varesi, giornalista di “Repubblica”, che rispetto ad un’auto tradizionale ha potuto usufruire di parcheggi dedicati nella zona della stazione; mentre quattro minuti più tardi (con tempo di 31 minuti) a tagliare il traguardo è stata Giuseppina Gualtieri (presidente Tper), che ha gareggiato a bordo del treno. Ultimo posto, infine, per Fabio Formentin (responsabile servizio mobilità urbana Regione Emilia-Romagna) che ha viaggiato in autobus e ha raggiunto il traguardo dopo 34 minuti.
Il Trofeo Tartaruga è in realtà l’occasione per tornare a parlare anche a Bologna dell’esigenza di una rinnovata politica sul tema della mobilità sostenibile, che non si realizza con le grandi opere, ma con più servizi e trasporti su ferro per i pendolari. Perché anche in Emilia-Romagna l’aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti non adeguato ad un aumento del livello dei servizi stanno rendendo sempre più difficile la vita dei pendolari, con effetti rilevanti sulla qualità del servizio e soprattutto con un notevole grado d’incertezza per il futuro. A Bologna esiste un buon servizio pubblico che ha visto una crescita importante del servizio ferroviario metropolitano, ma manca la volontà di fare il passo definitivo, verso una mobilità di stampo nord europeo in cui l’auto risulti veramente residuale. I segnali dello scarso interesse su questo fronte, secondo lo screening realizzato da Legambiente sulla città di Bologna, sono diversi: il mancato servizio passante delle linee Vignola-Bologna-Portomaggiore, le scelte sull’utilizzo dei fondi ex Metro, il mancato adeguamento di importanti stazioni – tra cui via Larga, Sant’Orsola, Fiera e Aeroporto – e il bando di gara della Regione che sembra confermare queste mancanze trascurando il servizio ferroviario metropolitano. A questo si accompagnano l’attenzione privilegiata delle amministrazioni verso interventi decisamente costosi ma inutili come il People Moover e il Passante Nord.
La partenza del Trofeo Tartaruga di questa mattina era, non a caso, nei pressi della stazione di via Larga che è appunto tra i principali nodi critici dell’area bolognese. La stazione di Via Larga, già esistente, serve il principale polo direzionale della regione (previste alcune migliaia di addetti) che da questo punto di vista sorge in un posto prefetto. Tuttavia manca completamente un adeguamento viabilistico che permetta all’utente di scendere in stazione e accedere al centro direzionale in sicurezza.
La stazione che dovrebbe servire uno dei principali poli sanitari della regione, Sant’Orsola – Malpighi, è invece un intervento promesso dal 2003 ma sempre rimandato: in attesa dell’interramento della linea, ma che senza aspettare quel momento potrebbe essere resa subito operativa con un costo bassissimo e un progetto facilmente cantierabile. Altro elemento di depotenziamento del servizio pubblico locale è la mancata attuazione del servizio passante per le linee Vignola-Bologna e Bologna-Portomaggiore, che oggi fermano ai binari Est e Ovest della stazione centrale. L’utente per attraversare la città su quella linea deve scendere camminare per circa cinquecento metri lungo la stazione e poi attendere il treno successivo, così come hanno dovuto fare i concorrenti del Trofeo Tartaruga. Questo con una “rottura di carico” che è tra i principali elementi che disincentivano l’utente all’utilizzo del trasporto pubblico. La realizzazione del servizio passante è prevista da tempo e dagli accordi del 2007, ma non è stata prevista nella gara di affidamento del servizio ferroviario regionale che la Regione, tramite Fer, sta attivando. Infine per il progetto di adeguamento e interramento della linea Portomaggiore-Bologna-Vignola, si sceglie una soluzione di minima utile per risolvere i problemi delle auto (col superamento dei passaggi a livello) ma poco lungimirante per il futuro sviluppo della linea: in particolare si rinuncia alla possibilità di espandere il binario con due binari che consentirebbero una forte riduzione dei tempi delle corse.
Da rivedere, quindi, vi sono anche le scelte messe in campo dalla Regione che pur mantenendo una certa continuità negli stanziamenti – visti di recente con l’acquisto di nuovi treni e servizi – investe per i pendolari ancora meno dell’uno per cento del proprio bilancio: lo 0,96 %, pari a 116,5 milioni di euro per il servizio e 36 milioni per i treni (dati Pendolaria 2012). Interventi che non bastano a dare un giudizio positivo, perché le risorse sono comunque inadeguate, e ancora più grave politicamente poiché anche in Emilia-Romagna, pur in presenza di tanti pendolari, l’obiettivo prioritario per i trasporti sembra essere la realizzazione di strade e autostrade.
Legambiente lancia quindi un appello all’amministrazione comunale di Bologna affinché vengano subito investiti in interventi strutturali di mobilità sostenibile i fondi derivanti dall’abbandono del progetto del Metro. “Bologna ha oggi a disposizione 230 milioni di euro, una liquidità che molto difficilmente sarà possibile avere nei prossimi anni e che permetterebbero un salto di qualità importante del servizio di trasporto pubblico – dichiara Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna -. Con questa cifra sarebbe possibile effettuare interventi strutturali per spostare così la scelta degli utenti dall’auto al servizio pubblico. Basti pensare che Firenze con una cifra simile ha realizzato una nuova linea di tram da 5000 passeggeri all’ora. Oggi, invece, le previsioni a Bologna sono tutte per un adeguamento dei servizi esistenti (anche nel rifacimento di strade), in un’ottica di gestione. Azioni indubbiamente utili, ma che difficilmente sposteranno in modo significativo i numeri dell’utenza del servizio pubblico. Su questo numero andrà misurata l’efficacia dell’uso di tali fondi: per questo Legambiente chiede all’amministrazione bolognese di fare uno studio dei costi-benefici mettendo sul piatto anche azioni più ambiziose, tra cui il definitivo raddoppio della linea Bologna-Portomaggiore”.

I risultati del Trofeo Tartaruga di Legambiente a Bologna
Partenza ore 11.38 da via Scandellara e arrivo al Treno Verde, in sosta al binario VI Piazzale Ovest della stazione Centrale

MEZZO

CONCORRENTE

PARTENZA

ARRIVO

TEMPO DI

PERCORRENZA

COSTO DEL

TRASPORTO

Bicicletta

Stefano Tibaldi

Ore 11.38

 Ore 11.56

18 minuti

0€

Auto elettrica*

Valerio Varesi

Ore 11.38

Ore 12.05

27 minuti

Elettricità consumata in 5,5 km 0,11 €

+  assicurazione 0,63€ + bollo 0€

+ 0€ parcheggio*

  = 0,74€

Treno**

Giuseppina Gualtieri

Ore 11.38

Ore 12.09

31 minuti

Costo del biglietto:
1,20€

Autobus

Fabio Formentin

Ore 11.38

Ore 12.13

34 minuti

Costo del biglietto:

1,20€

*A Bologna l’auto elettrica parcheggia gratuitamente e ha accesso libero alle Ztl
** Il tempo include l’attesa in fermata del primo treno utile e lo spostamento a piedi, all’arrivo, dal Piazzale Est a quello Ovest

Prossimo appuntamento della tappa di Bologna del Treno Verde è l’incontro “Riportiamo la natura in città: aree verdi e orti urbani”, promosso per oggi alle 17.30 nella quarta carrozza del convoglio ambientalista. Ne discutono Rita Baraldi, responsabile scientifico del progetto Gaia e Giovanni Barzocchi di Horticity. A seguire ci sarà un aperitivo conviviale

Il bilancio del viaggio a Bologna del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane e i risultati del monitoraggio acustico e atmosferico saranno, invece, presentati domani, venerdì 5 aprile, in conferenza stampa, alle ore 11.30 a bordo del treno in sosta al binario VI Piazzale Ovest della stazione Centrale.