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I risultati delle analisi di Goletta Verde

Tre le foci fuorilegge su undici punti monitorati.

Per il quinto anno consecutivo inquinanti oltre i limiti alla foce del torrente Marano a Riccione.
Fortemente inquinati anche la foce Canale di Cervia e la Foce del fiume Conca a Misano Adriatico.

A un anno di distanza l’imbarcazione ambientalista torna a Rimini: ancora nessun intervento risolutivo al problema della rete fognaria.

Legambiente: entro un anno si arrivi alla definizione di un obiettivo concreto. La priorità resta quella di alleggerire al più presto il carico dell’Ausa.

Depurazione delle acque reflue ancora tra luci e ombre in Emilia Romagna, dove i biologi di Goletta Verde hanno riscontrato la presenza di tre punti “fortemente inquinati”, con cariche batteriche di molto superiori a quelle consentite dalla normativa, rispetto agli undici campionamenti effettuati lungo le coste regionali. I tre punti “fuorilegge” riguardano foci di fiumi, a Cervia (Foce Canale di Cervia) in provincia di Ravenna, a Riccione (Foce torrente Marano) e a Misano Adriatico (Foce fiume Conca) in provincia di Rimini. Gli esiti delle analisi dimostrano la presenza di scarichi non depurati adeguatamente.

È questa la fotografia scattata da Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati che da mercoledì ha fatto tappa in Emilia Romagna oltre per verificare lo stato di salute del mare, anche per puntare l’attenzione sulla cementificazione delle coste e il consumo di suolo e sulla necessità di avviare, per la tutela delle specie marine e per gli stessi operatori di settore, un sistema di pesca sostenibile. L’istantanea regionale sulle analisi dell’equipe di biologi di Legambiente, è stata presentata questa mattina in conferenza stampa, presso il Club Nautico di Rimini, da Katiuscia Eroe, portavoce della Goletta Verde di Legambiente e Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna, alla presenza dell’assessore all’Ambiente del Comune di Rimini Sara Visintin, e dei rappresentanti di Hera e del Consorzio di Bonifica della Romagna.

Per il ventottesimo anno consecutivo i biologi di Legambiente stanno passando al setaccio foci di fiumi e torrenti ma anche spiagge segnalate dai cittadini, senza per questo volersi sostituire al ruolo delle Istituzioni preposte, ma per scattare un’istantanea che consenta di verificare l’effettiva capacità di depurazione delle acque reflue, tornando, puntuali, lì dove negli scorsi anni si sono verificate delle anomalie. È il caso, ad esempio, del comune di Riccione, dove per il quinto anno consecutivo è risultato inquinato il campionamento effettuato presso la Foce del torrente Marano che insiste nell’omonimo Parco pubblico fluviale urbano. Una criticità evidentemente non più sostenibile che richiede immediati interventi affinché si possano finalmente ridurre i carichi inquinanti in arrivo dall’entroterra. Stesso discorso anche per le analisi effettuate nei pressi della foce del fiume Conca, nel comune di Misano Adriatico, che sono risultate “fortemente inquinate”. Restando sempre nella provincia di Rimini, rientrano nella norma i campionamenti effettuati nei comuni di Rimini (nei pressi della foce del fiume Ausa); di Gatteo (nei pressi della Foce Rubicone, in località Gatteo a mare) e di Bellaria-Igea Marina (foce fiume Uso, in località Bellaria).
Il terzo punto “fuorilegge” scovato dai biologi di Goletta Verde è quello nei pressi di Porto Canale di Cervia, nel comune di Cervia, mentre gli altri due campionamenti effettuati in provincia di Ravenna non hanno evidenziato anomalie. I punti analizzati sono quelli alla Foce Canale Tagliata, in località Zadina Pineta del comune di Cesenatico e nei pressi della Foce Canale Cupa Nuovo, in località Lido di Savio del comune di Cervia.
Nella norma anche i valori dei tre campionamenti effettuati in provincia di Ferrara, tutti nel comune di Comacchio e per la precisione nelle località Lido degli Scacchi (nei pressi della spiaggia fronte “Bagno Sagano”), Porto Garibaldi (Foce Canale navigabile) e Lido degli Estensi (Foce Canale Logonovo). Tutti i campionamenti sono stati effettuati nella giornata di domenica 16 giugno.

“Quella scattata da Goletta Verde è certamente un’istantanea che cristallizza un determinato momento di un corso d’acqua che attraversa più territori, una fotografia che non può e non vuole sostituirsi alle analisi ufficiali effettuate dagli organi competenti – dichiara Katiuscia Eroe, portavoce della Goletta Verde di Legambiente – Sebbene i tre punti risultati fortemente inquinati riguardano foci di fiumi, di norma non adibite alla balneazione, non possiamo di certo accontentarci ma, anzi devono indurre a seri approfondimenti sul tema della depurazione, per la tutela delle acque ma anche per la conservazione dell’ecosistema fluviale. E questo vale a maggior ragione se queste situazioni di criticità si ripetono da anni, come nel caso della Foce del Torrente Marano nel comune di Riccione. Goletta verde non assegna patenti di balneabilità, ma è evidente che, se per il quinto anno consecutivo il campione prelevato presenta valori oltre quelli consentiti, è più che impellente un’indagine da parte dell’amministrazione comunale per scoprire le cause e risolvere al più presto il problema, di concerto con tutti i comuni interessati dal corso fluviale. Stesso discorso per gli altri due punti risultati “fortemente inquinanti”. Si tratta di esempi che testimoniano come – anche in una regione come l’ER in cui esiste un alta percentuale di depurazione dei reflui urbani- sia necessario non abbassare la guardia sul fronte del controllo degli scarichi. Noi torneremo a verificare queste criticità nei prossimi anni e saremo sempre puntuali nel denunciare le inadempienze di chi è chiamato a gestire il territorio e non lo fa”.

Con il passaggio a Rimini, Goletta Verde fa il punto anche sull’annosa questione degli scarichi fognari cittadini. “Dopo le polemiche dello scorso anno siamo tornati qui per fare il punto della situazione e capire quali soluzioni siano state adottate dall’amministrazione comunale per fronteggiare quella che ormai è definibile l’emergenza del sistema fognario di Rimini: l’inadeguatezza di una rete che ad ogni evento piovoso consistente va in tilt scaricando a mare reflui non depurati e compromettendo la sicurezza idraulica della città – dichiara Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia Romagna -. Purtroppo, non possiamo far altro che constatare che, rispetto allo scorso anno, ancora non si è messo mano ad interventi risolutivi. Per questo Legambiente chiede che si arrivi entro un anno alla definizione di un obiettivo concreto. Volendo trovare almeno una priorità occorre alleggerire il carico dell’Ausa che senz’altro è uno degli scarichi fonte di maggiori criticità. Ci sono ancora molte questioni aperte su questo fronte che devono essere risolte quanto prima, nel rispetto dell’ecosistema marino, della salute dei bagnanti e delle comunità che vivono grazie al turismo e alla bellezza del mare. Per una città che vive di turismo è anche una necessità dell’intero settore economico. Legambiente chiede agli stessi operatori turistici di collaborare segnalando criticità e situazioni sospette. Noi saremo qui, non solo a vigilare ma pronti al confronto per cercare la soluzione più adatta alla questione”.
Alla luce dei cambiamenti climatici, l’associazione ritiene che gli eventi piovosi di forte intensità sono destinati a crescere, per questo occorre procedere tenendo conto che la situazione nel tempo non potrà che peggiorare e sarà bene considerare tale aspetto nella progettazione e nei tempi di ritorno utilizzati.

Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega Antonio Mastrostefano, responsabile Comunicazione del COOU. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – continua – questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Nel 2012 in Emilia-Romagna, il Consorzio ha raccolto 16.563 tonnellate di oli lubrificanti usati, 828 delle quali in provincia di Rimini.

I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE DEL MARE IN EMILIA ROMAGNA*
*prelievi effettuati in data 16 giugno

PROVINCIA COMUNE LOCALITÀ PUNTO DI PRELIEVO GIUDIZIO
FERRARA Comacchio Lido degli Scacchi Spiaggia fronte “Bagno Sagano” Entro i limiti di Legge
FERRARA Comacchio Porto Garibaldi Foce Canale navigabile Porto Garibaldi Entro i limiti di Legge
FERRARA Comacchio Lido degli Estensi Foce Canale Logonovo Entro i limiti di Legge
RAVENNA Cervia Lido di Savio Foce Canale Cupa Nuovo Entro i limiti di Legge
RAVENNA Cervia Porto Canale di Cervia FORTEMENTE INQUINATO
RAVENNA Cesenatico Zadina Pineta Foce Canale Tagliata Entro i limiti di Legge
RIMINI Gatteo Gatteo a Mare Foce Rubicone Entro i limiti di Legge
RIMINI Bellaria – Igea Marina Bellaria Foce fiume Uso Entro i limiti di Legge
RIMINI Riccione Foce torrente Marano FORTEMENTE INQUINATO
RIMINI Misano Adriatico Foce fiume Conca FORTEMENTE INQUINATO
RIMINI Rimini Rimini Foce Fiume Ausa (piazzale Kennedy) Entro i limiti di Legge

Il Monitoraggio scientifico
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dalla squadra di biologi di Legambiente che anticipa il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità). Le analisi chimiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.
Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai chilometri di costa di ogni regione.
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml

La mappa interattiva del monitoraggio:

Le foto della tappa riminese