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Rigassificatore di Porto Viro: causa problemi a pesca ed ecosistemi?

Giusta la richiesta di approfondimenti inviata dalla Regione al Ministro Orlando.

Dopo il confronto coi pescatori al passaggio di Goletta Verde, avevamo scritto a Regione e ISPRA, per chiedere approfondimenti sui possibili effetti del rigassificatore di Porto Viro su pesca ed ecosistemi nella zona del Delta del Po

Esprimiamo soddisfazione per l’interessamento dell’Assessore Rabboni alle possibili problematiche per la pesca e per gli ecosistemi marini, dovuti all’entrata in funzione del rigassificatore di Porto Viro.

Il 26 giugno, in occasione dell’arrivo di Goletta Verde in Emilia Romagna, avevamo organizzato a Porto Garibaldi un incontro sui temi della pesca con gli attori locali, parlando di sostenibilità, prospettive future e della crisi che ha colpito la marineria del comacchiese.

Durante il dibattito era emersa una forte preoccupazione da parte dei pescatori, in merito ai possibili effetti del rigassificatore di Porto Viro sugli ecosistemi marini. Nello specifico l’attenzione era stata posta su scarichi e modifiche di temperature legate all’attività del rigassificatore e se questi potessero essere una delle cause della riduzione delle popolazioni ittiche riscontrate dai pescatori.

Alla luce di queste problematiche, venerdì 19 luglio abbiamo inviato una lettera (scaricabile a questo link) a Regione Emilia Romagna ed ISPRA, con la richiesta di conoscere i dati dei monitoraggi che sta effettuando ISPRA su questo tema. Dati indispensabili per capire se esiste il problema, o per fugare ogni dubbio sull’effettivo collegamento tra la scarsità di pescato e l’impianto industriale.

“E’ evidente che il problema del forte declino del pescato ha molte cause – dice Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna – a cominciare dall’eccessiva pressione ittica del passato; questo problema richiede prima di tutto una riforma del settore e una maggiore consapevolezza dei consumatori. Tuttavia è bene verificare i possibili effetti negativi derivanti dall’entrata in funzione dell’impianto di Porto Viro, non solo sul settore ittico ma sugli ecosistemi marini in generale. Attendiamo quindi i risultati di queste indagini”.