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Cementificazione a San Lazzaro: il nostro sostegno al Sindaco

Sulla vicenda dell’urbanizzazione di San Lazzaro: al sindaco Conti va il merito della coerenza tra promesse elettorali ed azioni.

Sulla cementificazione la necessità della coerenza politica è ormai inderogabile.

Dalle autostrade inutili agli interventi in piena campagna, molta l’ipocrisia degli amministratori.

presidio-san-lazzaro_ridimIl gesto del sindaco di San Lazzaro Isabella Conti, a cui abbiamo ha già dimostrato sostegno e stima, è giunto alla ribalta mediatica perché la questione è finita in procura, smascherando quello che qualsiasi addetto ai lavori conosce: le pressioni di lobby fortissime attorno alla speculazione edilizia e le eccessive contiguità tra amministratori e una parte del mondo delle costruzioni.

Tuttavia il valore etico dell’azione politica del sindaco Conti è molto altro: sta nella coerenza delle promesse elettorali e nel suo rispetto per i cittadini. Una virtù rara purtroppo sul tema del consumo di suolo.
Durante la campagna elettorale, infatti, il Sindaco aveva assicurato l’impegno per fermare la “colata” e una volta eletta si è mossa di conseguenza, dando finalmente ascolto alle richieste dei cittadini. L’urbanizzazione Idice di San Lazzaro è infatti un caso emblematico, soprattutto per il movimento cittadino di protesta che si era creato da anni e che già nel maggio scorso avevamo bollato come una delle situazioni simbolo della cementificazione in regione.
Sono purtroppo meno coerenti molti attestati di stima e slogan anti-cemento che vengono al sindaco Conti da colleghi amministratori. Sia a livello locale che regionale.

Suona come una beffa il fatto che oggi siano tutti ad invocare lo stop al consumo di suolo quando il territorio bolognese ha visto approvare lo scandalo dei 22 ettari in piena alla campagna del centro tecnico del Bologna FC. Con il beneplacito di Comuni, Provincia e Regione. Che ci fossero volontà di espansioni lo dimostra ad esempio il caso delle 3.500 nuove abitazioni previste nel PSC di Imola poi parzialmente annullate solo grazie alla crisi immobiliare.

E’ un triste monito oggi, il fatto che la precedente giunta regionale avesse promesso di sospendere il consumo di suolo mentre nessun provvedimento è poi stato approvato.
E’ assurdo che si stia premendo sull’acceleratore per realizzare 5 autostrade regionali – lo stesso Bonaccini non sembra avere dubbi – quando il disastro della BRE-BE-MI lombarda rende chiaro come nuove autostrade siano oggi inutili e si trasformino in un buco nero per le finanze pubbliche.
Tra queste opere, spiccano per assurdità la bretella tra Modena e Sassuolo al fianco di una superstrada già esistente a 4 corsie, e la TI-BRE nel parmense che finirà monca nel bel mezzo della campagna di produzione del parmigiano reggiano.
Spicca nel bolognese anche il Passante Nord che Autostrade per l’Italia ha giudicato inutile, parlando di “modesti benefici trasportistici attesi per la collettività”, “consistenti impatti territoriali ed ambientali”, e “scarsa sostenibilità dell’analisi costi-benefici”. Nonostante questo si vogliono utilizzare non meno di 1300 milioni di euro, destinabili ad altro se solo ci fosse la volontà politica di farlo. Un impegno da almeno1200 milioni (destinati ad aumentare) che potrebbero essere dirottati altrove per risolvere molti problemi di viabilità e trasporto senza consumare nuovo suolo.
Insomma la distanza tra affermazioni e atti politici ad oggi c’è tutta: il nostro auspicio è che si concretizzi velocemente invece l’obiettivo del saldo zero per il consumo di suolo, praticando la riqualificazione edilizia dell’esistente.

E’ possibile FIRMARE QUI la nostra petizione “Stop al cemento”, con i sei punti contro il consumo di suolo.

“Oggi, grazie alla coraggiosa denuncia del Sindaco Conti, mettersi la medaglia della difesa del suolo fa audience.” – dice Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna – “Il sindaco di San Lazzaro ha mostrato soprattutto coerenza tra parole e fatti: a tutti gli altri amministratori che oggi esternano su questo tema chiediamo lo stesso. Speriamo che terminato il clamore mediatico seguano poi azioni concrete e segnali chiari, soprattutto dalla nuova giunta regionale”