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Funerale per la Bologna-Portomaggiore

Votato ieri dal consiglio comunale di Bologna l’interramento a binario singolo della linea.
Più che interramento, affossamento!

E’ di ieri la notizia che il Consiglio Comunale di Bologna, ha votato a larghissima maggioranza (9 contrari contro i 21 favorevoli), l’interramento, che sarebbe meglio definire “affossamento”, a binario singolo della linea ferroviaria Bologna – Portomaggiore.
Una scelta che equivale al funerale di una delle linee cardine del costituendo servizio ferroviario metropolitano.
Grave anche che dalla conferenza dei servizi nella quale è stato approvato il progetto, votato ieri dal Consiglio Comunale di Bologna, siano stati esclusi i sindaci dei comuni interessati al passaggio della linea, che pure avevano richiesto di essere ammessi in rappresentanza dei numerosi utenti.
Suona come una beffa l’ordine del giorno approvato e collegato alla votazione, che impegna la giunta a reperire i fondi per il completamento della stazione Sant’Orsola, che nel progetto è prevista solo al grezzo, ed a garantire in futuro punti di interscambio che garantiscano di ridurre il cadenzamento delle corse.
La delibera che da il via all’immediata esecuzione dei lavori di interramento a binario singolo della Bologna-Portomaggiore, nella tratte San Vitale-Rimesse e via Larga, approva un progetto scellerato, che contraddice anche le motivazioni di fondo dell’intervento: il superamento della frattura nel quartiere San Vitale, causata dagli attuali passaggi a livello ed indicata come principale obiettivo del progetto, non sarà sanata. Si è deciso infatti di eliminare un punto strategico di passaggio per le auto all’altezza di via Cellini, lasciando come unici attraversamenti i sottopassi costruendi di via Larga e di via Rimesse, senza ascoltare le richieste di garantire un (sovra)attraversamento carrabile proprio in quel punto, espresse da numerosi cittadini attraverso una petizione.
Il progetto approvato dal Consiglio Comunale non porterà grossi miglioramenti nella qualità del servizio per gli oltre 4.000 pendolari che utilizzano giornalmente la linea: a fine lavori si ritornerà infatti ad un servizio ferroviario immutato nelle modalità, nei tempi di percorrenza e nei mezzi circolanti, la maggior parte con motori diesel, e soprattutto che renderà impossibile il raddoppio della linea in futuro, l’unica vera necessità per migliorare il servizio in modo strutturale ed aumentare le frequenze.
La complessità del progetto condurrà poi a lunghi tempi per la fine dei lavori, e alla sospensione totale del servizio tra le stazioni Roveri e Bologna Centrale per circa due anni e mezzo: un grave blocco dei servizi di trasporto pubblico che rischia seriamente di affossare l’intero servizio di trasporto ferroviario metropolitano. La chiusura parziale della linea avverrebbe contestualmente all’apertura della nuova tratta Portomaggiore – Dogato, pensata per collegare Bologna a Codigoro (FE) con treni diretti.
Suona quantomeno singolare la scelta dell’affossamento della linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore, così come il sostegno al Passante Nord, da parte di un’amministrazione che proprio la settimana scorsa ha ospitato gli stati generali della Mobilità Nuova, sottoscrivendo anche proposte condivisibili in ambito di mobilità urbana sostenibile e promozione del trasporto pubblico e ciclabile.