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Importante il riconoscimento MAB al Delta del Po

Un risultato importante, ma ora le politiche territoriali si adeguino a questo prestigioso biglietto da visita.
Subito un parco unico e abbandonare i progetti di speculazioni edilizie e della E55.

Il recente riconoscimento MAB UNESCO – riserva dell’Uomo e della Biodiversità – al Parco Delta è sicuramente un importantissimo riconoscimento delle caratteristiche ecologiche e storico culturali di quell’area.
Un riconoscimento che ha già suscitato gli entusiasmi di amministratori e operatori turistici. Soprattutto questi ultimi hanno ribadito l’importanza di una visione unitaria del Delta veneto ed Emiliano Romagnolo, dal punto di vista della promozione.
Sarebbe spiacevole che a questa capacità di vedere il Delta come soggetto unitario da parte dell’Unesco, non corrispondesse la volontà delle amministrazioni locali e regionali a superare l’attuale divisione amministrativa: negativa sia per l’efficace tutela degli ecosistemi, sia per la capacità di un lavoro comune su progettualità di valorizzazione e fruizione di questi territori.
Un percorso di rafforzamento che può comunque iniziare nel Parco dell’Emilia Romagna, in cui mancano ancora il completamento di strumenti fondamentali come il Piano di Stazione, e una dotazione adeguata di personale dalla formazione ambientale.
Altro aspetto fondamentale è la necessità che le politiche locali non disattendano il capitale di immagine portato dal riconoscimento MAB.
Pare purtroppo invece che sul versante dell’urbanistica e del cemento ci sia molto fervore, anche dagli stessi amministratori che hanno salutato con entusiasmo il riconoscimento UNESCO.
Da una parte una corsa ad avere un autostrada che taglierebbe completamente il territorio del MAB e dall’altra un’azione pluriennale portata avanti dai vari livelli amministrativi per ridurre nel comune di Comacchio le tutele ed i vincoli locali presenti nei piani, a favore di interventi urbanistici.
Insomma una situazione dove sembra che conti solo il marketing e poco i reali contenuti.

Rilanciamo invece la necessità di un vero progetto di promozione dei valori ambientali e storici. Un progetto che può trarre giovamento anche dai fondi strutturali europei che potrebbero convergere su quel territorio, dal Piano di Sviluppo Rurale ai fondi per le aree interne, fino alle risorse dell’asse 5 del POR.
Risorse importanti che però hanno bisogno di una visione e di enti che vogliono e sono in grado di portarla avanti
Il riconoscimento deve essere la base per il Parco Delta Po unico e per pubblicizzare la biodiversità del territorio. La premessa per non consumare suolo ma aumentare il valore degli habitat naturali. Il motivo per annullare tutti i progetti di sfruttamento del territorio con il mattone ma aumentare il caratteristico paesaggio naturale della costa.