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Sulla deroga aumento inceneritore di Parma

Mina la credibilità della politica di fronte ai cittadini.

Solo ad ottobre ci si accorge che l’azienda ha già esaurito la capacità autorizzata?

Al Comune di Reggio si chiede di passare dalle promesse ai fatti.

Sulla base dell’emergenza di smaltimento di Reggio Emilia, si è provveduto d’urgenza ad aumentare la potenzialità dell’inceneritore di Parma, 30.000 t oltre quella originariamente autorizzata: una possibilità introdotta dal pessimo decreto Sbloccaitalia e contro cui Legambiente si era espressa ad ogni livello.

Lo si scopre solo a fine anno come se, delle amministrazioni comunali e regionale, nessuno sapesse niente.
Davvero difficile credere che nessuno fosse a conoscenza che a Reggio Emilia la produzione rifiuti durante l’anno fosse più alta di quella prevista dal Piano.
Di certo l’azienda doveva averlo ben chiaro, se nei mesi precedenti ha portato al forno regolarmente quantitativi di rifiuti che hanno saturato in anticipo il quantitativo autorizzato. E’ doveva avere ben chiaro che non si sarebbe “staccato” l’impianto nei due mesi finali dell’anno.
Si tratta quindi di una omissione, che mina la credibilità delle politiche di gestione degli impianti di smaltimento. Soprattutto si passa da un regime dove contano le autorizzazioni, ad uno dove contano le deroghe.
Chiediamo alle amministrazioni coinvolte – Comune di Parma e Regione – maggiore trasparenza, e che si abbandoni subito il ricorso alle deroghe, perché non diventi scontato un aumento di potenzialità del forno di anno in anno. Ne va prima di tutto della credibilità del Piano Rifiuti e della politica di fronte ai cittadini.

Forti dubbi dell’associazione infine anche sulla voce “ingombranti” a smaltimento che compaiono per la prima volta nella delibera regionale e che non era mai stato previsto andassero ad incenerimento. Un’anomalia anche dal punto di vista tecnico.

Rispetto al territorio di Reggio Emilia infine, é evidente come negli ultimi anni le promesse di interventi virtuosi in campo ambientale sono state molte, mentre i risultati sono al palo. E’ ora che si passi dalle parole ai fatti.
La solidarietà tra territori non é mai stata messa in dubbio da Legambiente, ma a condizione che tutti facciano gli sforzi adeguati.