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Dossier Comuni Rinnovabili Emilia-Romagna 2018

Presentato a bordo del Treno Verde il rapporto Comuni Rinnovabili: numeri e storie della diffusione delle energie rinnovabili in Emilia-Romagna.

Nonostante la stagnazione delle decarbonizzazione negli ultimi anni, sono 165 i comuni dell’Emilia Romagna che grazie alle fonti rinnovabili producono più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie.

A bordo del convoglio ambientalista premiati i “RinnovABILI”, le realtà regionali che hanno scommesso su nuovi modelli energetici attraverso energia pulita ed efficienza.

Il dossier completo disponibile a questo link

In Emilia-Romagna negli ultimi anni continua, anche se non ai livelli del 2010-11, la crescita delle energie rinnovabili, sia per quanto riguarda la potenza installata sia per la produzione di energia. Oggi il 20,5% dei consumi complessivi di energia elettrica sono coperti da fonti rinnovabili, grazie ai 75.419 impianti diffusi nel 100% dei comuni. Il solare fotovoltaico si conferma la tecnologia più diffusa in termini numerici, con il 99,28% degli impianti, seguiti dalle bioenergie con il 0,41%, dagli impianti idroelettrici con l’0,23% e dagli impianti eolici con il 0,08%. Il dato impressionante è quello del fotovoltaico (+1.268%) passato da circa 154 GWh/anno del 2010 ai 2.094 GWh/anno del 2016.

È questo in sintesi il quadro che emerge dall’edizione regionale del rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente, presentato a Ravenna in occasione dell’arrivo in città del Treno Verde.

«Per raggiungere gli obiettivo decarbonizzazione al 2030 occorre che Regione e Comuni facciano subito scelte chiare e responsabili per limitare le emissioni e fermare i cambiamenti climatici – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – È necessario trasformare le città in un grande cantiere di innovazione, dove gli edifici diventano più efficienti e capaci di autoprodursi l’energia di cui hanno bisogno grazie ai pannelli solari, dove la mobilità diventa sempre più elettrica e ciclabile e c’è un efficiente servizio pubblico e moderni sistemi di car sharing. Oggi bisogna essere ambiziosi e incisivi, non solo eliminando i sussidi alle fonti fossili, ma anche utilizzando la leva fiscale per spingere l’edilizia verso le rinnovabili e la riqualificazione energetica.»

Tornando ai dati del rapporto, la maggior potenza da fonti rinnovabili installata è presente nel territorio della provincia di Ravenna con 580,4 megawatt complessivi, seguita da Bologna (455,1 MW) e Modena (359,2 MW). In termini di produzione di energia è sempre la provincia di Ravenna (1.469 GWh/anno) a fornire il maggior contributo da fonti rinnovabili (con le bioenergie a coprire la quota maggiore con 1.019 GWh/anno), seguita da Bologna con 785,3 GWh/anno e Piacenza 752,2 Gwh/anno.

«Quella dei cambiamenti climatici è la sfida cruciale dei prossimi decenni – dichiara Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna – finalmente le rinnovabili sono una tecnologia ormai consolidata nel mercato ma è necessario fare di più, utilizzando tutte le leve in mano agli enti locali, cominciando dalla leva fiscale, per premiare chi fa bene.» «Per la riduzione delle emissioni, un nodo cruciale è quello della mobilità – prosegue – potenziare il trasporto pubblico permetterebbe non solo di ridurre le emissioni ma anche di intervenire significativamente sulla crisi di inquinamento che caratterizza la nostra regione.». «Sarà indispensabile – conclude il presidente di Legambiente Emilia-Romagna – che il settore regionale di Oil and gas si orienti rapidamente verso progetti di innovazione tecnologica e riconversione verde, riuscendo così a tutelare l’ambiente e i posti di lavoro».

Escludendo il grande idroelettrico sono 165 i comuni dell’Emilia Romagna che grazie alle fonti rinnovabili producono più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie. Entrando invece nel merito delle singole fonti, sono 85 i comuni che in Emilia-Romagna producono grazie al fotovoltaico più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie residenti. Numeri importanti che si accompagnano ai 29 Comuni in cui gli impianti solari fotovoltaici, sarebbero in grado, se l’energia fosse autoprodotta, di coprire tra l’80 e il 99% dei consumi elettrici domestici, e ai 75 il cui contributo varierebbe tra il 50% e il 79%. Ci sono anche 330 comuni con il solare termico e 35 che presentano impianti eolici. Ancora, sono 86 i Comuni che presentano sul proprio territorio impianti idroelettrici, tra grandi e storiche installazioni e più recenti microturbine, per una potenza complessiva di 678 MW, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico elettrico di circa 450mila famiglie. A questi si aggiungono i 45 comuni della geotermia capaci di soddisfare tutti o parte dei fabbisogni termici di case, scuole, centri commerciali e i 210 Comuni che possiedono sul proprio territorio almeno un impianto a bioenergie per una potenza complessiva 10 MW elettrici e 43 MW termici. Numeri importanti che all’interno celano però anche progetti non validi: sarà necessario in futuro che la diffusione delle rinnovabili vada di pari passo con il corretto inserimento nel territorio.

Questa mattina, a bordo del Treno Verde nella tappa emiliana, abbiamo anche premiato “I RinnovABILI”, ovvero quelle realtà che hanno scommesso su nuovi modelli energetici attraverso rinnovabili, efficienza e che fanno a meno di petrolio, gas e carbone, per soddisfare i propri consumi elettrici e termici. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti: Edoardo Zanchini (Vice Pres. Legambiente Onlus), Lorenzo Frattini (Pres. Legambiente Emilia-Romagna), Claudio Mattarozzi (Pres. Legambiente Ravenna), Gianandrea Baroncini (Ass. Ambiente Comune di Ravenna), Palma Costi (Ass. Piano Energetico Regione Emilia-Romagna), Alessandra Panzini (Struttura Innovazione, Direzione Centrale Innovazione e Sistemi Informatici Gruppo FS), Alberto Filoni (Responsabile Produzione ER – Direzione Regionale Emilia Romagna di Trenitalia), Michele Biaggio (Resp. Gestione area nord Ecopneus).

Tra i RinnovAbili troviamo il Caseificio Buon Pastore che ha realizzato uno dei più ampi prato-pascoli fotovoltaico di Italia, 71 ettari di terreni agricoli con la doppia funzione di pascolo per il bestiame del proprio allevamento e produzione di energia elettrica, eliminando il conflitto tra energia e cibo.
Premiata poi il campo solare termico di Villa Selva a Forlì, realizzato in un’area dismessa urbana per produrre calore a servizio di aziende dell’area produttiva. Presente anche la centrale idroelettrica traversa di Castellarano, realizzata dalla società B.I.Energia per sfruttare un salto di quota già esistente.
Un’altra esperienza di valore premiata è quella del Consorzio Comunalie Parmensi che nell’ultimo decennio ha sperimentato ed attuato diverse progettualità sulle rinnovabili, di cui la più recente è rappresentata da un mini impianto di cogenerazione tramite gassificatore a cippato. C’è anche l’Azienda USL della Romagna che da diversi anni applica le migliori pratiche nella gestione dei propri consumi energetici, promuovendo sia l’impiego delle fonti rinnovabili, sia l’efficienza grazie a impianti di cogenerazione. Tra i RinnovABILI è presente anche il Comune di Bologna, che ha ha attivato una sperimentazione per predisporre una serie di strumenti volti a facilitare la riqualificazione energetica dei condomini, ottenendo una riduzione dei consumi di energia pari ad oltre il 70%. Premiati, infine, anche due casi di riqualificazione energetica: quella della Scuola Calamandrei di Sogliano al Rubicone, avvenuta nel 2016, e quella della scuola materna ‘La Gabbianella’ a Rimini che grazie grazie all’intervento, è passata dalla classe energetica F alla classe energetica A4.

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