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Affossato il “sogno” della fusione nucleare al Brasimone

Si apre lo spazio per progetti di vera innovazione in Appennino.

La Regione Emilia-Romagna investa i 25 milioni di euro promessi, per un centro di ricerca su risparmio energetico e vere rinnovabili.

La commissione ENEA ha esaminato le candidature e ha deciso: la macchina radiogena DTT, la costosa struttura necessaria per la sperimentazione della fusione nucleare sarà costruita non al Brasimone, ma a Frascati, presso il Centro Ricerche dell’ENEA stesso.
Su questo progetto dalle dubbie utilità ambientali ed occupazionali, la Regione Emilia-Romagna aveva promesso 25 milioni di euro per il centro nei Comuni di Castiglione dei Pepoli e Camugnano. Un territorio appenninico, al quale erano stati promessi migliaia di posti di lavoro ed una nuova stagione di sviluppo, se il Brasimone fosse stato selezionato come sito per il DTT.

Chiediamo ora alla Regione di non archiviare l’ipotesi di sostenere la ricerca in campo energetico in Appennino. L’associazione chiede a Bonaccini che i 25 milioni di euro promessi a supporto del progetto DTT, vengano stanziati per promuovere ricerca e sperimentazione, start-up sulle vere energie rinnovabili, sempre presso il centro ENEA del Brasimone.

Ora la Regione convochi subito un tavolo con Enea, Sindaci dell’Appennino, Università, associazioni ambientaliste e cittadini per definire congiuntamente l’utilizzo dei 25 milioni di euro liberati dalla mancata accettazione del sito del Brasimone per lo sviluppo del DTT”.