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Mobilità: due risoluzioni a confronto in consiglio regionale

Domani, 11 luglio 2018, si dibatterà di pianificazione della mobilità, obiettivi e priorità dell’uso delle risorse in Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna. Sono sul tavolo due diverse risoluzioni: una voluta fortemente da Legambiente e sostenuta da diversi gruppi consiliari (scaricabile qui) e l’altra proposta del gruppo PD. (scaricabile qui)

Non abbiamo notizie di documenti presentati da Lega, Forza Italia, o Fratelli d’Italia.

Si tratta di un tema importante per la nostra regione ed è per questo motivo che invitiamo i cittadini a seguire il dibattito. Per semplicità si allega anche una sintesi delle due risoluzioni. (scaricabile qui)

AGGIORNAMENTO DEL 12 LUGLIO 2018: La votazione delle risoluzioni non è avvenuta in data 11 luglio, ed è stata posticipata alle prossime sedute dell’Assemblea Legislativa.

AGGIORNAMENTO DEL 27 SETTEMBRE 2018: Ieri sono andate in votazione le mozioni. Riportiamo di seguito commento di Lorenzo Frattni, presidente regionale di Legambiente

Infrango una mia regola: quella di parlare delle scelte dei singoli amministratori e non di schieramenti politici.
Ieri la maggioranza PD in consiglio regionale ha fatto davvero una pessima figura e perde un’occasione di parlare di un futuro diverso.
Con un’inedita votazione congiunta, PD e CentroDestra hanno bocciato la proposta di mozione sulla mobilità presentata da sinistre e M5S. Una mozione, sollecitata da Legambiente, che di fatto aveva soprattutto un obiettivo virtuoso: quello di abbassare gli spostamenti in auto nei centri urbani sotto il 38% al 2030 . Obiettivo peraltro analogo a quello di una legge già vigente (!) della Regione Lazio e meno impegnativo di quanto previsto nel PUMS (il Piano Mobilità) di Bologna.
Ma ancora più grave che la maggioranza PD non abbia nemmeno fatto lo sforzo di presentare una controproposta di merito. Nella stessa seduta ha invece votato una risoluzione per impegnare il Governo alla realizzazione di tre autostrade regionali …e nemmeno un’opera per il trasporto pubblico.
È legittimo (anche se non condivisibile) che si voglia portare avanti gli obiettivi di mandato con le numerose autostrade. Ma è ben difficile cogliere il senso politico di una scelta così grossolana, che non propone alcuna idea di futuro nuovo e alcun obiettivo.
Per dare un segnale a quella parte di elettorato che si aspetta una politica più green, bastava sposare l’obiettivo di ridurre le auto e magari impegnare il Governo anche su opere come il Servizio Metropolitano di Bologna, la ferrovia Parma La-Spezia…
Invece no, quello che rimane come unico messaggio è il totem dell’asfalto e dell’auto privata.
Facendo apparire come interventi una tantum, impegni significativi come quello appena varato sull’abbonamento bus+ treno. Per concludere invece ringrazio ancora i consiglieri che hanno portato avanti la proposta.