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Discarica di Baricella: Hera smetta di nascondere i rifiuti sotto terra

Si impegni invece a far crescere la raccolta differenziata a Bologna.

Il Piano Regionale parla chiaro: stop alle discariche per rifiuti urbani non pianificate, come nel caso di quella di Baricella.

“Dopo aver ritirato la richiesta di ampliamento della discarica per speciali, è sprezzante chiedere la proroga dell’autorizzazione del 2013 per rifiuti urbani”.

Continua la storia infinita della discarica a Baricella. Dopo la battaglia portata avanti dai cittadini, contro la richiesta di ampliamento della discarica per rifiuti speciali, arriva la richiesta da parte di Hera di proroga dell’autorizzazione, concessa nel 2013 dall’ex provincia di Bologna, finalizzata all’aumento della capacità di smaltimento di rifiuti urbani.

L’insistenza di Hera nel voler mettere al primo posto il business dello smaltimento a discapito di cittadini, territori e comunità, è diventata ormai insopportabile. Presentare la richiesta di proroga ad una concessione di ampliamento richiesta nel 2013, con un piano rifiuti regionale che indica chiaramente l’obiettivo di riduzione dei rifiuti indifferenziati e la chiusura tendenziale delle discariche entro il 2020, dimostra il completo disinteresse da parte di Hera nel voler mettere in campo azioni per arrivare ad una gestione rifiuti moderna e sostenibile.

Ricordiamo ad Hera che il PRGR ha degli obiettivi sfidanti fissati per il 2020: raccolta differenziata al 73%, riduzione dell’indifferenziato pro-capite sono i 150 kg/ab/annui, attivazione della tariffazione puntuale su tutti i Comuni. Obiettivi che nella provincia di Bologna sono già stati raggiunti da Geovest, il cui bacino nel 2017 ha fatto segnare l’80% di raccolta differenziata ed uno smaltimento pro capite di 120 kg/abitante annui. Il bacino bolognese gestito da Hera risulta invece ampliamente distante dalla meta: la raccolta differenziata media dei comuni Hera della provincia si ferma al 57%, e lo smaltimento pro capite fa segnare quota 238 kg/abitante annui, senza contare che solo l’1% dei comuni gestiti dalla multi utility su tutto il territorio regionale aveva avviato nel 2016 la tariffazione puntuale.

Per concludere l’operazione di HERA, oltre ad essere in contrasto al Piano regionale Rifiuti, è del tutto sprezzante delle istanze espresse dal territorio nell’ultimo anno. Ribadiamo che si sta assistendo ad una grave crisi di controllo pubblico delle grandi Multiutility: va avviato con urgenza un vero dibattito sui modelli di governance dei servizi pubblici, al fine di mettere in campo decisioni che rendano possibile esercitare ruoli di indirizzo e controllo veri, e soprattutto indipendenti, da parte della amministrazioni pubbliche. Soluzioni ambigue, come quella attuale, che mischiano controllori e controllati non sono utili.