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Investire sulla Ferrovia Potremolese

La richiesta che abbiamo lanciato oggi, assieme ai Sindaci dei Comuni attraversati dalla linea e da molte altre istituzioni delle tre regioni coinvolte.

Sbloccare i lavori di ammodernamento e concludere al più presto un’opera utile per il clima, i pendolari, il trasporto merci e lo sviluppo delle aree interne.

E’ urgente sbloccare i lavori di ammodernamento della ferrovia La Spezia-Parma e della sua prosecuzione verso Verona ed il Brennero.
E’ questa la richiesta uscita oggi dalla Giornata per la Ferrovia Pontremolese, lanciata da Legambiente. Una richiesta che ha messo d’accordo tutti: politici e sindaci, in modo trasversale alle forze politiche, pendolari, mondo economico e accademico oltre ovviamente alle associazioni ambientaliste.
Sono stati in tanti, infatti, i rappresentanti delle tre regioni coinvolte a salire sul treno e a darsi appuntamento a Pontremoli.
Oltre a quasi tutti i Sindaci della linea, sono intervenuti l’Interporto di Parma, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, l’Università di Parma, le Regioni Emilia Romagna e Toscana, le sigle sindacali, la Camera di Commercio di Massa-Carrara ed alcuni consiglieri regionali e parlamentari.
Molti altri hanno voluto dare il proprio supporto firmando il manifesto lanciato da Legambiente. (Manifesto e lista integrale degli aderenti si possono leggere a questo link)
L’incontro tra le delegazioni provenienti da La Spezia e Parma si è aperto simbolicamente con lo scambio di prodotti tipici dei territori attraversati: Parmigiano Reggiano, olio di oliva, panigacci, torte d’erbe, Salame di Felino, Pesto alla Genovese, amor, e molte altre tipicità locali.
L’ammodernamento della linea ferroviaria La Spezia-Pontremoli-Parma e il suo collegamento verso Verona ed il Brennero, è strategico per sostenere le aree interne dell’Appennino agevolando pendolari, favorendo il turismo e semplificando lo spostamento di merci nell’asse Tirreno – Brennero. L’attuale linea “Pontremolese” collega Parma con La Spezia passando per alcuni centri vitali dell’Appennino, come Pontremoli e Borgo Val di Taro, comuni che di fatto sono da riferimento per aree marginali della montagna. Lungo i 103 km di linea sono presenti anche fermate minori di servizio ai pendolari verso Parma e La Spezia. La linea è per il 50% a binario unico e mostra pendenze elevate che riducono le dimensioni utili di treni, soprattutto quelli per le merci. Eppure la ferrovia ha al suo sbocco uno dei porti più importanti del paese. “Molte nazioni che si affacciano sulle Alpi – ricorda Legambiente – stanno negli ultimi anni scegliendo di disincentivare il trasporto merci su camion, attraverso limiti al passaggio giornaliero di autotreni in frontiera. Mettere le merci su treno vuol dire quindi aiutare la competitività dei territori anche nell’export verso il Centro e nord Europa”.

“Troppo spesso vengono promosse opere utili solo agli interessi di pochi, e dannose per l’ambiente – sottolinea Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna – Quello di cui si è parlato oggi è invece un intervento in cui vincerebbero tutti. E’ utile al clima, al lavoro, alle merci oltre che ai pendolari, ai capoluoghi ed alle aree dell’Appennino. Ritardare ancora l’ammodernamento sarebbe una responsabilità politica molto grave”.
Alcuni effetti positivi dell’incontro di oggi si sono già manifestati: è di questi giorni infatti la dichiarazione del Ministero delle Infrastrutture, che riporta “l’avvio di una proficua interlocuzione con Rfi per rafforzare questo collegamento ferroviario”. Dichiarazioni che dovrebbero trovare terreno fertile anche in parlamento, con diversi parlamentari che hanno già dimostrato la loro disponibilità a supportare il rapido avvio dell’ammodernamento (tra i quali gli onorevoli Andrea Orlando, Lorenzo Viviani, Giovanni Battista Tombolato, Cosimo Ferri e i senatori Maurizio Campari, e Stefania Pucciarelli ).

Noi lavoreremo da subito per valorizzare gli impegni e le firme raccolte e per verificare che si vedano in tempi brevi passi in avanti concreti.