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Dopo la dichiarazione del Ministro De Micheli su Ferrovia Potremolese, seguano presto gli atti ed un impegno della Regione

Un asse che deve collegare il Tirreno al Brennero, utile per il clima, i pendolari, il trasporto merci e lo sviluppo delle aree interne.

Il 1 giugno evevamo radunato a Pontremoli sindaci, regioni e parlamentari per un “comitato” a favore dell’opera.

Commentiamo positivamente le dichiarazioni della Ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli che in sede di audizione alla commissione ambiente della Camera avrebbe annunciato novità importanti per il futuro della linea. Secondo quanto riportato dalla stampa il ministro avrebbe annunciato che la ferrovia pontremolese entrerà tra le opere prioritarie nazionali, mentre l’On. Orlando ha fatto riferimento alle risorse ed i lotti già previsti dal nuovo contratto di servizi di RFI (il soggetto che gestisce la parte infrastrutturale delle ferrovie nazionali).

Un’apertura importante per noi che da sempre sostieniamo quest’opera e che il 1 giugno scorso avevamo radunato a Pontremoli i sindaci dei comuni lungo la linea, regioni, parlamentari, mondo economico e pendolari del territorio. Un incontro che aveva messo d’accordo tutte le forze politiche in modo trasversale.

Auspichiamo dunque che dopo anni di attesa si possano concretamente avviare interventi che migliorino la linea, in un quadro di priorità di spesa che vada verso il trasporto pubblico.

Chiediamo inoltre che anche le Regioni diano i segnali necessari di interesse. Finora il Presidente Bonaccini, lungo quella direttrice, ha puntato esclusivamente su autostrade e aeroporto.

L’ammodernamento della linea ferroviaria La Spezia-Pontremoli-Parma e il suo collegamento verso Verona ed il Brennero, è strategico per sostenere le aree interne dell’Appennino agevolando pendolari, favorendo il turismo e semplificando lo spostamento di merci nell’asse Tirreno – Brennero. L’attuale linea “Pontremolese” collega Parma con La Spezia passando per alcuni centri vitali dell’Appennino, come Pontremoli e Borgo Val di Taro, comuni che di fatto sono da riferimento per aree marginali della montagna. Lungo i 103 km di linea sono presenti anche fermate minori di servizio ai pendolari verso Parma e La Spezia. La linea è per il 50% a binario unico e mostra pendenze elevate che riducono le dimensioni utili di treni, soprattutto quelli per le merci. Eppure la ferrovia ha al suo sbocco uno dei porti più importanti del paese. “Molte nazioni che si affacciano sulle Alpi – ricorda Legambiente – stanno negli ultimi anni scegliendo di disincentivare il trasporto merci su camion, attraverso limiti al passaggio giornaliero di autotreni in frontiera. Mettere le merci su treno vuol dire quindi aiutare la competitività dei territori anche nell’export verso il Centro e nord Europa”.

L’importanza delle linea è testimoniata anche dalla lunga lista di istituzioni che hanno firmato il manifesto lanciato da Legambiente. (Manifesto e lista integrale degli aderenti si possono leggere a questo link)