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Nasce il Comitato per la Pontremolese: verso il collegamento ferroviario La Spezia-Parma

Al via il comitato a favore della ferrovia pontremolese. Soddisfazione di Legambiente

 Parlamentari, Sindaci, Legambiente, le tre Province e porto di La Spezia tra  i primi aderenti

Ha preso il via ieri 2 dicembre, presso la sede della Provincia di Parma, il Comitato per il potenziamento  del collegamento ferroviario La Spezia-Parma e la sua prosecuzione verso il Brennero.

Si tratta di un traguardo importante, ottenuto dopo un anno di attività a favore di questo fondamentale asse viario, che ci ha visto in prima linea assieme ad Enti locali, organizzazioni del territorio e  parlamentari di vari schieramenti.

Alla riunione di ieri, convocata dall’On. Andrea Orlando, erano presenti la parlamentare spezzina Emanuela Galiardi, i sindaci di Borgo Val di Taro, Solignano, La Spezia,  rappresentanti delle Province coinvolte, nonché l’Autorità portuale di La Spezia. Numerose le adesioni già manifestate anche da Enti e Parlamentari che non hanno potuto partecipare alla riunione.

Nel dare l’adesione al Comitato abbiamo rimarcato la propria disponibilità a lavorare sul territorio per valorizzare la ferrovia, come già fatto in occasione della Giornata della Pontremolese organizzata lo scorso 1° giugno. 

Scopo del Comitato sarà tenere alta l’attenzione della politica sulla necessità di completare quest’opera oggi sottodimensionata e inadatta alle esigenze attuali di merci e pendolari. In particolare l’impegno è quello di esercitare pressioni affinché vengano sbloccate le risorse già disponibili a livello statale, per riavviare il raddoppio del tratto parmense e l’ammodernamento tecnologico lungo l’intera linea. Primi passaggi essenziali per riprendere un percorso strategico di completo rinnovamento.

Numerosi sono, infatti, i benefici che questo percorso porterebbe: ridurre i tempi di percorrenza contribuirebbe non solo a sostenere le aree interne dell’Appennino agevolando i pendolari, ma anche a favorire il turismo verso queste aree e a semplificare lo spostamento di merci nell’asse Tirreno – Brennero. A questi benefici si aggiungono poi i vantaggi ambientali: treni più efficienti e frequenti verso i due capoluoghi potrebbero a spostare i flussi di pendolari dalla gomma al ferro, riducendo così traffico ed inquinamento.