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5 proposte per la mobilità post COVID 19

Una road map in cinque punti: le azioni urgenti da mettere in campo nella Fase 2, per la mobilità sostenibile di domani

Sostenere il trasporto pubblico, implementare la sharing mobility, ridare spazio alla mobilità ciclabile e favorire il lavoro agile allargando lo sguardo fuori dai capoluoghi

 

La presenza del COVID19 ha determinato cambiamenti epocali che hanno coinvolto tutte le sfere delle attività umane, in primis la mobilità. Con esso saremo costretti a rapportarci per un periodo ragionevolmente ancora lungo e si rende pertanto necessario pianificare con urgenza la mobilità di domani.

Proponiamo all’amministrazione regionale ed a quelle locali un documento in cinque punti (SCARICABILE QUI) incentrato sul ritorno all’utilizzo del mezzo pubblico in sicurezza, con misure accessorie volte all’implementazione della mobilità dolce e delle strategie di riduzione degli spostamenti non necessari. Per risultare realmente efficaci, queste misure dovranno essere pianificate in ambiti di bacini quantomeno provinciali/metropolitani, non limitandosi ai Comuni capoluogo.

Contestualmente sarà fondamentale garantire in via prioritaria la sicurezza sanitaria degli utenti del trasporto pubblico.

Di seguito la sintesi per punti delle proposte dell’associazione:

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Misure Tariffarie: è fondamentale agire sulla leva tariffaria per favorire il ritorno al mezzo pubblico, attraverso lo strumento di un abbonamento a tariffa unica di bacino metropolitano per Bologna, e provinciale per gli altri capoluoghi. Un abbonamento che includa anche una quota di utilizzo dei servizi di sharing presenti sul territorio (bike sharing, car sharing, monopattini elettrici, motorini elettrici). Per ridurre l’affollamento nelle ore di punta, è auspicabile creare abbonamenti a prezzo ridotto utilizzabili solo nelle fasce orarie meno affollate, per tutti quegli abbonati che non hanno la necessità di spostarsi in orari definiti.

Bonus mobilità: a sostegno delle fasce più deboli della popolazione e di tutti i nuclei familiari che non dispongono di un mezzo privato, è auspicabile attivare da subito un “bonus mobilità” regionale a copertura dei costi dei servizi di mobilità. Il bonus favorirebbe il ritorno sul mezzo pubblico dando sostegno economico ai cittadini ed allo stesso tempo alle aziende del TPL, che vedrebbero aumentare il numero di abbonati al servizio con un maggiore introito.

Sicurezza sanitaria: è indifferibile un impegno economico e di coordinamento da parte della Regione per l’acquisto di “kit di protezione” gratuiti destinati a tutti gli abbonati al TPL, garantendo  una fornitura mensile gratuita di mascherine e guanti.

SERVIZI DI SHARING MOBILITY

E’ prioritario incentivare l’utilizzo della sharing mobility attraverso supporti economici alle aziende fornitrici, sia per i servizi già esistenti che implementando i servizi nei territori che al momento non ne prevedono. Per quanto riguarda i servizi di car sharing esistenti, sarà fondamentale allargare le aree di utilizzo anche fuori dai capoluoghi, per consentirne l’utilizzo anche ai cittadini dei Comuni di cintura, favorendo l’abbandono del mezzo privato. Attenzione e supporto va dato anche ai servizi di car sharing tra privati, realtà emergenti nel nostro territorio, ed ai servizi di noleggio autovetture e taxi che potranno consentire di ridurre il tasso di motorizzazione privata se affiancati da un efficiente TPL. 

MOBILITÀ CICLABILE, PEDONALE E MICROMOBILITÀ

La bicicletta è il mezzo che permette il migliore distanziamento, quindi sarà la chiave per evitare l’abuso delle automobili in ambito urbano. È urgente quindi realizzare nelle prossime settimane percorsi ciclabili temporanei (con semplici strisce di vernice e apposita simbologia stradale) lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate, togliendo spazio alla circolazione degli autoveicoli e garantendo invece lo spazio per trasformare successivamente questi percorsi temporanei in ciclabili stabili. Tale rete ciclabile andrà estesa a tutti i Comuni, non solo quelli del capoluogo.

Per i centri storici e le aree urbane di tutti i Comuni, potranno essere anche messe in campo due misure a costo zero: la definizione di aree 30 diffuse su tutto il centro storico, per favorire l’utilizzo della bicicletta a discapito dell’automobile, e l’ampliamento delle ZTL per favorire gli spostamenti a piedi garantendo allo stesso tempo il necessario distanziamento sociale.

LAVORO AGILE E E-LEARNING

Il lavoro agile e l’e-learning devono rappresentare uno strumento importante ai fini del contenimento degli spostamenti non necessari e quindi dell’utilizzo del mezzo privato. La Regione deve svolgere il ruolo fondamentale di “regia” della sua implementazione mappando le attività e le aziende che possono svolgere il proprio lavoro in modalità da remoto, favorendone l’adozione anche attraverso un sistema di incentivi e disincentivi.

MOBILITY MANAGEMENT

Diventa centrale, per favorire la mobilità alternativa all’auto privata, rafforzare il ruolo dei mobility manager aziendali (anche sotto forma di mobility manager di distretto), di area e scolastici. I piani di mobilità (PSCL e PSCS) finalizzati alla “riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale e ad una migliore organizzazione degli orari per limitare la congestione del traffico” andranno sostenuti con risorse pubbliche adeguate. Affianco a queste figure, già previste nella normativa nazionale, proponiamo l’inserimento della figura del “Personal Mobility Manager”: sul modello di quanto sperimentato a Bologna in occasione dell’avvio della ZTL ambientale, riteniamo efficace l’attivazione di questo servizio (attraverso i Comuni o le Aziende del TPL) dedicato a supportare il cittadino nella transizione verso la mobilità sostenibile con servizi personalizzati di analisi e pianificazione degli spostamenti.