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Diluvio di cemento sulla pianura bolognese: nuovi poli logistici e consumo di suolo

Sciagurate proposte di poli logistici ad Altedo e San Pietro in Casale (BO)

“Sciagurato sacrificare la “sovranità alimentare” durante l’emergenza globale, segnale che affermerebbe l’incapacità della politica locale a governare il territorio sotto il profilo dell’adattamento al cambiamento climatico”

Oltretutto considerando che uno dei proponenti privati ha contenziosi in atto a Vercelli su un analogo progetto

 

Dal 1975 ad oggi in Emilia – Romagna abbiamo urbanizzato campi agricoli sufficienti a sfamare due milioni di persone: nonostante questo si continua a cementificare la pianura più fertile del Paese.

Un rischio concreto che riguarda due possibili poli logistici: uno ad Altedo (BO) che coprirebbe circa mezzo milione di mq di aree agricole in gran parte fino ad oggi adibite a risaie, ed uno in previsione sull’area dell’ex zuccherificio AIE a San Pietro in Casale (BO) di 90 mila mq.

Nel secondo caso si tratterebbe di recupero di un’area dismessa – ipotesi a cui abbiamo sempre guardato con favore – ma che nello specifico, vede al contorno ulteriore consumo di suolo.

Nel caso di Altedo ci troviamo oltretutto anche in un’area a forte rischio idraulico: l’area in oggetto è una risaia, con un terreno a bassa permeabilità (come riportato anche nella relazione sull’invarianza idraulica) pertanto il deflusso delle acque già oggi è complesso, ma sarà del tutto inadeguato rispetto al sempre più frequente “clima estremo”, con forti allagamenti per il polo stesso e per i centri abitati limitrofi.

Ci chiediamo allora chi pagherebbe i danni alle aziende  in caso di esondazione, un fenomeno sempre più frequente in Emilia Romagna come riportato nel recente dossier dell’associazione “Il Clima ci Riguarda”.

A queste considerazioni, si aggiungono quelle relative alla qualità dell’aria. Infatti anziché valorizzare e rendere attrattivi i poli logistici esistenti dotandoli di infrastrutture moderne orientate al trasferimento delle merci su ferro, si continua nella miope politica di cementificare aree prossime ai caselli autostradali. Difatti, entrambi gli interventi si trovano posizionati lontano dalle assi del TPL, quindi destinati a generare ulteriore traffico su gomma.

Infine, nel caso di Altedo uno dei proponenti sembra avere in corso contenziosi legati ad un analogo progetto di polo logistico nel vercellese.

Chiediamo dunque a Comuni e Città Metropolitana di dire un no secco a poli di queste dimensioni in contesti fragili come questi e piuttosto di avviare un reale percorso partecipato con il coinvolgimento di cittadini, associazioni, imprese, forze sociali, per valutare quali fra le possibili ipotesi di sviluppo siano sostenibili ed utili a valorizzare il territorio.

“Sarebbe sciagurato ancora nel 2020 dove ci poniamo obiettivi sul consumo di suolo zero e siamo consapevoli di come la gestione del territorio influisca sugli effetti dei cambiamenti climatici, perdere ulteriore suolo fertile per la realizzazione dei due poli logistici. ”

“Occorre piuttosto frenare ogni ulteriore perdita di campagna e possibilità di sfamare migliaia di persone. La pandemia ci ha ricordato della centralità delle attività primarie come l’agricoltura che ad oggi non possiamo più vedere penalizzata da scelte urbanistiche come queste.”

Un obiettivo già indebolito dalle modifiche che la Regione sta facendo alla propria legge urbanistica di recente approvazione: dopo le modifiche confermate a luglio, che spostano in avanti lo stop a nuovo residenziale in campagna, ora l’Ente sta anche proponendo allargamenti delle maglie e ulteriori proroghe.

“Insomma la realizzazione dei due poli sarebbe veramente il grave segnale di una politica dei comuni, della Città Metropolitana e regionale, incapace di governare il territorio sotto valide strategie di adattamento al cambiamento climatico, continuando invece a perseguire scelte motivate da meri interessi economici e di sviluppo incontrollato. Volontà politiche confermate da consiglieri e sindaci che voteranno a favore della variante urbanistica per la realizzazione dei poli, nel Consiglio dell’Unione del prossimo 12 Novembre ”.