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Contrari ai favoreggiamenti al consumo di suolo: un “regalo” indesiderato quello del Consiglio Regionale

A fine anno il Consiglio Regionale fa un altro “regalo” al consumo di suolo

 “Brutto segnale di metodo democratico dopo l’approvazione in sordina del Piano Trasporti”

 “Chi ha proposto l’emendamento faccia un’operazione di trasparenza e renda conto su quali comuni ne beneficeranno

Abbiamo commentato negativamente l’ennesimo regalo fatto in Consiglio Regionale ai “furbetti” del consumo di suolo.

Il 31 dicembre, infatti, avrebbe dovuto essere l’ultimo giorno per la decadenza delle previsioni urbanistiche precedenti alla legge regionale sul suolo, varata a fine 2017.  Questa scadenza, inizialmente prevista per la fine del 2020, era già stata posticipata di un anno a causa della pandemia.

Il termine definitivo era stato confermato di recente dall’assessore regionale di fronte a tutte le parti sociali. Tuttavia, un emendamento votato nella seduta del 21 dicembre ha regalato un’altra deroga ai comuni ritardatari, consentendo di completare l’iter in corso e tornare in Consiglio Comunale per votare altro consumo di suolo.

Si tratta dell’ennesimo voto fatto in sordina, dopo quello sul Piano Trasporti durante la settimana di Natale, che vara provvedimenti di impatto ambientale senza un dibattito pubblico.

È evidente che il Consiglio Regionale ha la propria autonomia ma, nel caso dell’emendamento, la maggioranza PD ha sconfessato gli accordi presi dal proprio assessore Lori di fronte a tutti gli attori sociali ed istituzionali che partecipano al tavolo di confronto sulla legge urbanistica.

Noi lo ritieniamo un episodio grave nel metodo, così come è stato per il voto sul PRIT, approvato dopo mesi di totale stasi e senza una revisione delle previsioni più impattanti dal punto di vista ambientale, soprattutto climatico. A maggior ragione per il fatto che su entrambi i provvedimenti c’è stato il voto contrario da parte di consiglieri di maggioranza, che rende manifesto il tentativo di mettere sotto traccia il confronto.

Tornando al merito dell’emendamento, si spera che non siano molti i Comuni che dopo 4 anni dall’approvazione della legge regionale andranno a votare altre varianti. Si tratta comunque di un regalo che premia i più furbi e non quelli che per primi si sono adeguati alla legge.

Proprio per questo chiediamo che sia reso pubblico l’elenco dei comuni e dei provvedimenti che beneficeranno di questa proroga. Sarebbe un atto di trasparenza se a farlo fosse chi ha presentato tale emendamento, ma in caso contrario l’associazione si rivolgerà agli uffici regionali richiedendo un accesso agli atti.