Tra pecore, formaggi e covoni di fieno…a Gaggio Montano per la quarta giornata intergenerazionale!

Pubblicato il 4 Giugno 2014 da in Parchi di Vita

10372033_10152152422963231_2030252275445307514_n“Qui c’è tanto lavoro da fare, alle 5 del mattino sono già in campo, è un’esistenza di sacrifici ma quando vedo com’è la vita di città, le persone chiuse dentro quelle scatole di lamiera che chiamano auto … mi rendo conto di essere un uomo molto fortunato”.
Poche chiacchiere ed idee molto precise per l’infaticabile Jimmy Barrottu dell’azienda agricola “La casaccia” situata a Gaggio Montano in località Querciola. Questa è la sua filosofia di vita: che piaccia o no, basta respirare per mezz’ora quell’aria pulita e assaggiare un pezzo di formaggio o ricotta appena sfornato dalle sapienti mani della moglie Elena per lasciarsi convincere a lasciare la vita in città per questo piccolo pezzo di paradiso.
Il padrone di casa di questa quarta e ultima giornata intergenerazionale è un uomo severo con se stesso ma mite e affettuoso nel suo rapporto con gli animali, che considera come dei figli. Mentre aspettiamo il pullman con i ragazzi della scuola elementare di Monteveglio, Jimmy ci spiega come il suo rapporto con gli animali sia di collaborazione: “Se tratti bene gli animali – ci riferisce Jimmy – loro ricambiano in un modo straordinario. I ragazzi che oggi verranno a vedere un po’ di lavoro in campagna si accorgeranno dell’affetto che loro possono restituire.”
Con queste premesse eravamo certi che la giornata di chiusura sarebbe stata un autentico successo e così è stato. Appena divisi in tre squadre e armati di cappellini gialli, i nostri giovani amici hanno cominciato il percorso in tre step : “Un gruppo andrà ai covoni di fieno – ha detto Jimmy all’inizio della salita che porta all’azienda – un altro si recherà alle stalle, ed il terzo vedrà come si realizzano i prodotti caseari”.
L’impressione che si ha quando ci si inerpica per la salita, non è quella di entrare in un’azienda agricola ma di accedere pian piano ad una “Wonderland” dell’Appennino: sulla destra si affacciano distese con greggi in lontananza, sulla sinistra si estendono a perdita d’occhio le praterie dove pascolano vitelli, mucche e cavalli ed infine le stalle con il bel casolare in mattoncini sullo sfondo. E a far da cornice alle nostre spalle? Ovviamente l’Appennino con il Corno alle Scale ancora innevato.
Giusto il tempo di ascoltare le direttive di Jimmy ed i suoi amici, ed il primo gruppo che si è armato di rastrelli ha creato in pochissimo tempo un covone di fieno alto più di un metro. “Bravi così, e ora un po’ di forza e accatastate tutto qui” – orchestra con convinzione e maestria Jimmy. È stato sorprendente vedere come i bambini stimolati dal lavoro all’aria aperta non volessero lasciare gli attrezzi per il passo successivo. “Su andiamo! Stanno arrivando altri vostri amici – chiosa Jimmy – lasciamo i rastrelli anche a loro e andiamo a vedere come si producono formaggi e ricotte
Seconda tappa quindi è stato il caseificio incorporato nel casolare. Anche qui un flash avveniristico ci ha rapito e stupito, non potevamo immaginare infatti di passare dai 30 gradi del romantico porticato di casa Barottu ai 3 gradi del laboratorio dove si lavorano i prodotti caseari. “Vedete ragazzi – spiega Elena- qui seguiamo attraverso più passaggi i nostri prodotti che devono rispettare norme ben precise che ci permetteranno di ottenere formaggi di qualità”.
L’apice dello stupore in realtà doveva ancora arrivare ed era proprio dietro l’angolo, infatti, una volta tornati alle normali temperature stagionali, la comitiva si è incamminata verso le stalle dove ad attenderci c’erano tante capre pronte per essere munte. Posizionatosi tra i suoi animali, il nostro Jimmy ha cominciato a spiegare le mosse da compiere: “Vi accovacciate con un catino alle mammelle prendendole con decisione ma con la dovuta delicatezza e poi cominciate a mungere”. Poi prendendo un rasoio ha tosato nel giro di 7 minuti uno dei suoi capi. A quel punto i bambini entusiasti hanno applaudito, meravigliati dalla velocità con cui Jimmy ha ottenuto la lana, ma il nostro padrone di casa, sempre severo con se stesso ha precisato orgogliosamente: “Ho impiegato anche troppo tempo, ma questa era una dimostrazione e ci tenevo a mostrarvi con attenzione tutte le operazioni da compiere.” Poi ha continuato: “Ed ora tocca a voi! Chi vuole cominciare?” I candidati senza timidezza alcuna hanno fatto sentire la propria voce ed in breve si è scatenata la febbre della mungitura con gruppi di ragazzi intenti a riempire di latte i catini. Ovviamente, per dovere di cronaca, precisiamo che nessuno dei partecipanti si è cimentato in pratiche che potessero risultare pericolose.
“Vi siete guadagnati un bel pranzo a base di pasta al ragù e ricotta con miele”- ha concluso Jimmy. Ed è stato così che al riparo di una veranda vista Corno alle Scale ed in compagnia di gatti e cani abbiamo mangiato, riso fino almomento del ritorno a casa.
La quarta e ultima giornata sullo scambio intergenerazionale si è dunque conclusa! Invece la nostra ricerca sugli antichi mestieri che si svolgevano sul territorio regionale continuerà fino a settembre. Cercheremo di portare per i Parchi della nostra regione l’esperienza di “Parchi di Vita” con tutto l’entusiasmo che ci ha permesso di rendere le tappe appena concluse indimenticabili.
L’appuntamento è alla prossima giornata! Non mancate!

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