Nuovo cemento nel piacentino

Per verificare le minacce alla campagna contenuti nei piani comunali, sono stati analizzati dati provenienti dai recenti PSC (approvati, o ancora in fase di adozione) di 23 Comuni su 48 totali (meno della metà).

Tali dati sono stati richiesti, con accesso agli atti, al Servizio Programmazione Territoriale dell’Amministrazione Provinciale. Le aree considerate sono riferiti alle previsioni di superficie urbanizzabile a prevalente destinazione residenziale e a prevalente destinazione produttiva.

Il sorprendente risultato di questa analisi è contenuta nelle tabelle successive.

Comuni con PSC approvato Territorio urbanizzabile a prevalente destinazione residenziale (ha) Territorio urbanizzabile a prevalente destinazione produttiva (ha) Stima incremento residenti (ab) Anno approvazione Scenario temporale PSC (anni)
Borgnonovo Val Tidone 102,0 35,6 4.317 2007 18 (2025)
Cadeo 17,5 55,5 390 2007 17 (2024)
Caorso 49,3 121,3 1.603 2012 20
Carpaneto Piacentino 93,1 41,1 3.386 2007 30
Castell’Arquato 21,2 12,6 172 2004 18 (2022)
Caminata 1.516 2009 non definito
Nibbiano 21,9 4,2
Pecorara 1,5
Pianello Val Tidone 25,7 14,0
Fiorenzuola d’Arda 33,8 100,0 3.060 2009 20
Gazzola 48,3 23,0 524 2012 15
Gossolengo 33,0 17,9 2.030 2011 20
Gragnano Trebbiense 81,9 58,2 2.250 2009 20
Piozzano 21,7 3,5 570 2009 non definito
Travo 24,6 1.300 2010 20
Villanova 13,0 37,8 649 2012 20
Totale A 588,0 524,7 21.767
Comuni con PSC adottato Territorio urbanizzabile a prevalente destinazione residenziale (mq) Territorio urbanizzabile a prevalente destinazione produttiva (mq) Stima incremento residenti (ab) Anno adozione Scenario temporale PSC (anni)
Alseno 46,2 53,3 4.140 2009 20
Calendasco 27,5 37,1
Castel S. Giovanni 124,9 51,3 4.954 2010 20
Monticelli d’Ongina 59,5 158,0 782 2010 20
Podenzano 95,1 68,5 5.034 2012 20
S. Giorgio Piacentino 73,4 24,3 4.296 2009 25
Vigolzone 102,3 40,0 1.626 2009 20
Totale B 528,9 432,5 20.832
TOTALE A+B 1.117 957 42.599

Il valore complessivamente ottenuto per le espansioni è superiore  a 2.000 ettari (oltre 20 milioni di m²), di cui 1.100 ettari per aree prevalentemente residenziali e 900 ettari per aree di tipo  produttivo.

Dal punto di vista delle previsioni di sugli abitanti (cui sono legate le superficie di espansione) si registra un incredibile previsione di crescita di quasi 43.000 residenti a fronte di una popolazione, sui 23 comuni al 2012, di 114.500 abitanti (+ 36,6%), e con un’oggettiva precipitazione dei saldi demografici naturali e di un progressivo contenimento della crescita dei flussi immigratori.

Tali numeri testimoniano  quindi il  grave ritardo con cui i Comuni si stanno adeguando ai criteri di “sostenibilità” ambientale, formalmente enunciati dalla legge 20/2000 (che prevede il consumo di suolo “solo quando “non   sussistano alternative”).

Questi dati mettono  in rilievo che il consumo di territorio degli anni passati non ha purtroppo insegnato molto, e si persevera nella continua erosione della campagna.

La straordinaria e disordinata espansione urbana degli ultimi decenni, pur consentendo di apportare significativi oneri di urbanizzazione alle casse comunali (in realtà ben al di sotto di quelli necessari per compensare i danni prodotti all’ambiente e al territorio) ha rappresentato la mancata occasione di riqualificare i centri urbani (servizi, centri aggregativi, verde, edilizia popolare), di recuperare il patrimonio edilizio esistente e di sottoporlo ad un massiccio intervento di riqualificazione energetica degli edifici.

Rispetto alla disponibilità dei dati utilizzati, come ricordato, sono stati gentilmente forniti dall’Amministrazione Provinciale di Piacenza, in seguito a formale richiesta di accesso agli atti. Per un approccio scientifico al consumo di territorio e per la comprensione degli effetti della pianificazione da parte di tutti i cittadini tali dati dovrebbero invece essere regolarmente pubblicati e diffusi. Tale ruolo potrebbe essere svolto dall’Osservatorio Regionale e dall’Archivio regionale della Pianificazione,  previsti dagli articoli 50 bis e 51 della legge 20/2000, che attualmente non hanno avviato a pieno la loro attività.

Quanto ai dati delle  previsioni dell’attuale Documento preliminare del PSC di Piacenza vanno fatte sinteticamente alcune considerazioni:

1) se la percentuale di Territorio pianificato può apparire relativamente limitata (+8,8%) rispetto ad altri capoluoghi, occorre tener presente l’attuale disponibilità di alloggi inutilizzati in città (circa 10.000) e la contemporanea espansione delle previsioni dei Comuni della cintura cittadina (circa 5 milioni di m² di territorio urbanizzazbile).

2) In questi anni Piacenza ha registrato il maggior incremento percentuale di impermeabilizzazione (4,1 % dal 1998 al  2007) fra le città italiane (dati VII rapporto ISPRA sulla qualità dell’ambiente urbano), con tutto ciò che ne consegue sotto il profilo della matrice ambientale. Vedi ad esempio l’impatto su aria, suolo, acque della piattaforma logistica di quasi 3 milioni di m².

3) La città dispone di più di poco meno di 900.000 m² di aree militari  in fase  di dismissione, quasi tutte dislocate in posizioni strategiche.  La capacità insediativa aggiuntiva solo  di queste aree è di altri 3.200-7.000 nuovi abitanti. Una straordinaria occasione  per riqualificare la città e per dotarla di servizi, verde e parchi urbani mancanti (vedi area della Pertite su cui i cittadini si sono già espressi in un importante referendum locale) o semplicemente per soddisfare gli appetiti speculativi.