S. Lazzaro di Savena, nuova urbanizzazione a Idice

Nel comune di San Lazzaro di Savena, in località Frazione Idice, è in corso una ulteriore espansione urbanistica a danno di aree agricole, non giustificata da reali  esigenze di crescita della popolazione.

Localizzazione GPS:
44°27’ 16.53” N, 11°25’ 40.87” E

Stato dell’intervento:
PUA approvato in data 27.02.2014, in vigore dal 12.03.2014 – deliberata in data 10.04.2014 proroga di 120 giorni per la stipula della convenzione urbanistica per difficoltà di ottenimento credito per le fidejussioni da parte degli attuatori.

Cronologia:
– nuova urbanizzazione prevista nel PSC (scheda ANS.C3 e relativi sub-ambiti a-b-c-d) per totali ST mq 461.000;
– con il POC approvato a dicembre 2011 diventano attuali i sub-ambiti c-d , per totali ST mq 264.500;
– trattativa ex art. 18 ( proposta n. 8);
– già disponibili tutti gli elaborati;
– PUA adottato direttamente dalla giunta Comunale in data 29/04/2013 (in virtù dell’applicazione nelle Regioni a statuto ordinario della disposizione del comma 13 dell’art. 5 della L. 106/2011 di conversione del Decreto n. 70/2011 – alias Decreto Sviluppo, che prevede il passaggio della competenza all’approvazione dei piani attuativi conformi dal Consiglio Comunale alla Giunta). Non ci sarà pertanto discussione in Consiglio Comunale. Le aree acquisite dal Comune in attuazione del POC sono  comunque sottoposte a  una condizione sospensiva che prevede come termine l’approvazione del PUA entro il 31/12/2014.

Descrizione:
Ampia porzione di territorio rurale periurbano di pertinenza della Frazione di Idice (località storica).
Gli strumenti urbanistici ed i piani precedenti al PSC vedevano nella Zona Nord di San Lazzaro gli ambiti vocati all’espansione ed al consolidamento del “capoluogo” urbano – grazie alla sostituzione degli ambiti artigianali/industriali – in direzione degli importanti collegamenti con la rete SFM e CIVIS.

A sorpresa il PSC ci presenta la proposta di edificazione di un nuovo ambito residenziale (ANS.C.3) di totali ST 461.000 mq nella frazione di Idicd (zona Sud), ed il primo POC conferma la progettazione di un quartiere “verde” su totali 264.500 mq di ST (potenzialità di circa 600 alloggi / oltre 50 edifici da 2 a 9 piani), attualmente a conduzione agricola, anche se già interessato da alcuni ampliamenti di strutture commerciali/artigianali che contrastano pesantemente con il pregiato paesaggio pedecollinare e gli edifici storici dalla architettura caratterizzante.

L’accordo ex art. 18 con gli attuatori prevede la costruzione del primo stralcio di una nuova scuola, per l’esattezza di una porzione da dedicarsi alla scuola secondaria di primo grado (3 sezioni di scuole medie). L’area potrà in futuro essere destinata – in base alla necessità – alla costruzione di una ulteriore porzione dedicata alla scuola primaria. Considerato che si tratta di investimenti importanti, ci possiamo aspettare che il completamento della scuola possa attivare in un prossimo POC l’edificazione dei rimanenti lotti agricoli identificati dal PSC come ambiti per nuovi insediamenti.

Al seguente link, una scheda di dettaglio sull’espansione urbanistica a S. Lazzaro di Savena.

Criticità:
1. Il comparto è interamente ricompreso nell’ambito di tutela di ricarica della falda acquifera sotterranea individuato dal PTCP, a diretto contatto con il perimetro del Parco Regionale dei Gessi e dei Calanchi dell’Abbadessa ed il relativo SIC (Sito di Interesse Comunitario) e con le conoidi pedecollinari (dove avviene la ricarica diretta della falda acquifera).

2. Notevole restringimento dei corridoi ecologico-naturalistici (greenways) dalla collina alla pianura, con grave rischio di saldatura “di fatto” con la vicina frazione Cicogna ed aumento degli impatti (sia per l’habitat umano che naturale) creati dalla incrementata mobilità veicolare nell’area, già delimitata a nord dall’asse di attraversamento di via Palazzetti.

3. Importante compromissione paesaggistica e perdita dell’identità storica tipicamente rurale dell’area.

4. Parere della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna che evidenzia “il consistente impatto sull’assetto territoriale” e segnala la presenza di almeno due siti archeologici di età romana e prescrive sondaggi su tutto il comparto.

Immagini:

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