Bologna sommersa dal cemento: “Cinquantamila case sono di troppo”

Fonte: Repubblica.it Bologna

L’Emilia-Romagna è la quarta regione in Italia per quantità di suolo consumato nel decennio 2001-2011, con i suoi 4,2 ettari al giorno di media: prima vengono la Lombardia con 6,2 ettari al giorno, il Piemonte con 5,1 e il Veneto con 4,4 ettari. E anche la provincia di Bologna, con i suoi 1,17 ettari al giorno consumati di media nell’ultimo decennio, è la quarta Provincia per consumo di suolo a livello nazionale, dopo Roma, Torino e Brescia.

A citare i dati Istat è la nuova ricerca realizzata da Paola Bonora e Walter Vitali, fondatori di Laboratorio urbano, che presenteranno lo studio sul consumo di suolo a Bologna martedì prossimo, 9 aprile. Bologna è dunque al quarto posto in italia per incremento del consumo di suolo nel decennio 2001-2011 (+15% rispetto al +8,8% nazionale) e ha una percentuale di suolo occupato superiore alla media nazionale (8,9% contro 6,7%).

Nel complesso sono sono utilizzati 408 chilometri quadrati di terreno per insediamenti di vario tipo, una superficie estesa quanto la provincia di Monza (o tre volte la superficie comunale di Bologna). Il ritmo a cui viene consumato il terreno vergine a Bologna dal 2003, spiega Bonora al termine di un lungo e approfondito studio durato un anno, equivale alla costruzione ogni giorno di una superficie grande due volte e mezza Piazza Maggiore. Non solo. A Bologna, segnala Bonora, ci sono quasi 50mila abitazioni in più rispetto agli abitanti. “Un dato che rafforza la convinzione che si sia costruito ben oltre quelle che ragionevolmente potevano stimarsi come previsioni di utilizzo”. Per questo, attacca Laboratorio urbano, “non si sa trovare motivazione sensata agli 85.752 Alloggi che il documento 2012 di bilancio del Ptcp della provincia di Bologna contabilizza” e che “corrispondono a ben due volte e mezzo il numero di nuove famiglie residenti attese al 2024”.

Per fare spazio alle nuove costruzioni viene sacrificato il terreno agricolo. Dal 1961 al 2011, la superficie agricola totale (sat) in Emilia-Romagna è calata da due milioni a 1,3 milioni di ettari, così come la superficie agricola utilizzata (sau) è stata deprivata di 300mila ettari negli ultimi 50 anni: nello stesso arco di tempo, il numero delle aziende agricole è crollato da 240mila a 74mila imprese.