L'analisi e lo studio dei dati ambientali: una passione lunga trent’anni.
L’Italia è il primo Paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con circa 50mila decessi prematuri l’anno (fonte: EEA-European Environment Agency.
Il Dossier redatto da Legambiente raccoglie e analizza i dati dell’inquinamento atmosferico nei capoluoghi di provincia italiani forniti dalle centraline regionali di ARPA (a questo link le rilevazioni in tempo reale delle centraline dell’Emilia-Romagna), per scoprire la qualità dell’aria che respiriamo e denunciare le situazioni a rischio per la salute.
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Ogni giorno migliaia di persone si spostano usando treni, metropolitana e tram per raggiugere i luoghi di lavoro o di studio, affrontando ritardi, cancellazioni, mezzi sovraffollati o obsoleti.
Il Rapporto Pendolaria ogni anno evidenzia le linee di trasporto collettivo più critiche, i progetti di nuove linee avviati e mai conclusi, le linee sopresse, ma anche le buone pratiche che si sviluppano nei territori e che rendono i mezzi pubblici appetibili per i residenti.
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Dal 1994 Legambiente premia i comuni con i migliori sistemi di gestione dei rifiuti urbani. Da oltre 30 anni analizziamo progetti e soluzioni introdotte dalle amministrazioni per ridurre il rifiuto indifferenziato, massimizzare il recupero di materia e avviare sui propri territori progetti di economia circolare. In Emilia Romagna da quasi 20 anni viene realizzata l’edizione regionale, che utilizza i dati di raccolta forniti da ARPA Emilia Romagna, e racconta le migliori progettualità comunali per spronare i cittadini a ridurre la produzione di rifiuti.
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Dal 1994, in collaborazione con le forze dell’ordine, aggiorniamo il quadro delle attività della criminalità ambientale in Italia.
In questi 30 anni il nostro lavoro di ricerca, analisi, denuncia e proposta non si è mai fermato grazie al contributo di tutte le forze dell’odine, delle Capitanerie di porto, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dell’Ispra e degli avvocati del Centri di Azione giuridica. Una vera e propria rete per la legalità, impegnata a contrastare ogni giorno fenomeni gravi di aggressione alle straordinarie ricchezze del nostro Paese, da quelle naturali al patrimonio culturale e archeologico fino a quello agroalimentare.
Grazie all’inserimento dei reati ambientali nel codice penale (legge 68/2015) avvenuta anche con il contributo della nostra associazione, è divenuta ancora più circostanziata l’attività delle forze dell’ordine che possono perseguire per reati penali specifici.
Visita il sito nazionale No Ecomafia in cui puoi trovare le infografiche per regione e tipologia di reato.
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In Italia dal 2004 al 2024 le rinnovabili sono passate da 20.222 MW a 74.303 MW di potenza efficiente netta installata, con una media pari a 2.704 MW l’anno, e un incremento di 54.081 MW (+ 267%).
In 20 anni è cresciuto anche il numero degli impianti: se nel 2004 erano appena 2.452, nel 2024 si arriva a oltre 1.893.195 milioni di installazioni.
Questo report, realizzato in collaborazione con il GSE, analizza annualmente lo stato di avanzamento delle rinnovabili nel nostro Paese ed evidenzia i migliori progetti di privati e amministrazioni, per raccontare lo sviluppo di queste tecnologie, ma anche le lungaggini burocratiche e la distanza ancora da colmare per raggiungere gli obiettivi al 2023 previsti nel PNIEC.
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A causa del riscaldamento globale i ghiacciai alpini si stanno riducendo a vista d’occhio.
Entro 2050 tutti i corpi glaciali al di sotto dei 3500 metri di quota saranno scomparsi. Il rapido ritirarsi delle fronti glaciali non comporta solo perdita di paesaggi affascinanti e biodiversità ma equivale alla sparizione di importanti riserve di acqua dolce e di fondamentali servizi ecosistemici.
Inoltre il permafrost (il terreno perennemente ghiacciato), degradandosi causa instabilità sui versanti con pesanti rischi per le infrastrutture di alta quota. Dal 2019 Legambiente, in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano realizza una campagna itinerante di sensibilizzazione con eventi in quota per far conoscere i ghiacciai alpini e mostrare il loro arretramento.
Oltre alla campagna viene realizzato un dossier con informazioni sul cambiamento climatico in quota, sulla situazione dei maggiori ghiacciai alpini e con richieste puntuali per la loro conservazione.
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Dalle Alpi agli Appennini nevica sempre meno. Il campanello d’allarme arriva dal numero degli impianti dismessi ad alta quota, dai comprensori di seconde case e dagli alberghi abbandonati.
La produzione di neve artificiale non risolverà il problema, perché fabbricare la neve ha un costo che si riversa sugli sciatori (aumento del costo degli skypass), sulle comunità di residenti (sottrazione della risorsa idrica) e sull’ambiente (la neve artificiale è più pesante di quella naturale e blocca lo sviluppo della vegetazione in primavera).
Bisogna ripensare il turismo invernale in una chiave più sostenibile replicando le buone pratiche di turismo dolce e dando al contempo risposte concrete a chi ha basato lo sviluppo della comunità sul turismo sciistico invernale.
Legambiente realizza ogni anno un dossier per raccontare cosa sta accadendo ai comprensori sciistici italiani, in particolari a quelli più a bassa quota e quali sono le soluzioni possibili attuate in diverse comunità montane.
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L’Italia è sempre più sotto scacco della crisi climatica. Nel 2024, e per il terzo anno consecutivo, sono stati oltre 300 gli eventi meteo estremi che hanno colpito la Penisola, arrivando a quota 351.
Un numero in costante crescita negli ultimi dieci anni: dal 2015 al 2024 gli eventi estremi sono aumentati del 485%, passando da 60 ad appunto 351.
A raccogliere questi dati è l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol, che mette in fila i numeri della crisi climatica e racconta cosa sta cambiando nel nostro Paese.
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«Stop pesticidi nel piatto è il frutto della consolidata collaborazione tra Legambiente e Alce Nero, è costituisce un’analisi approfondita circa l’uso dei fitofarmaci nell’agricoltura italiana.
Nel report, oltre all’elaborazione dei dati forniti dalle Regioni e dagli enti preposti, anche interessanti contributi di carattere scientifico a cura di personalità impegnate nella riduzione degli impatti in ambito agricolo, nella tutela della biodiversità e nel contrasto alle agromafie.
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Realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE, Ecosistema Urbano da oltre 30 anni misura le performance ambientali dei capoluoghi di provincia italiani, attraverso una serie di indicatori che valutano la gestione dei rifiuti, la gestione dell’acqua e del verde, la mobilità sostenibile, il consumo di suolo, le energie rinnovabili.
Scarica i nostri dossier e leggi il nostro comunicato con le performance delle città capoluogo dell’Emilia-Romagna.
Il clima ha un nemico silenzioso, di cui poco si parla ma che è il secondo responsabile del surriscaldamento globale dopo l’anidride carbonica: il metano.
Il suo effetto climalterante quando immesso in atmosfera, infatti, può essere fino a 87 volte più potente di quello della CO2!
l’Italia è tra i Paesi con i degli sprechi il gas metano dagli impianti a fonti fossili e ancora sprovvista di normative e misure stringenti in tema di monitoraggi, controlli e interventi delle perdite.
Questo è quanto denunciamo nel dossier campagna “C’è puzza di gas. Per il futuro del Pianeta non tapparti il naso” realizzata con il supporto di Clean Air Task Force (CATF) che realizza i monitoraggi in diverse regioni.
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