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Quattro comuni in provincia di Parma votano la legge di iniziativa popolare sulla gestione dei rifiuti

I Comuni parmensi di Fontanellato, Soragna, San Secondo Parmense e Trecasali si aggiungono alle più di 20 amministrazioni, che sommate superano gli 800.000 abitanti, ad aver votato la legge di iniziativa popolare sulla buona gestione dei rifiuti.

La Regione Emilia Romagna si assuma le proprie responsabilità, e dia una risposta alla società civile su questi temi.

La legge di iniziativa popolare, presentata a settembre 2011 da Legambiente WWF e Ecoistituto di Faenza continua a raccogliere consensi. Nelle ultime settimane si sono aggiunti 4 Comuni della provincia di Parma: Fontanellato, Soragna, San Secondo Parmense e Trecasali. A queste amministrazioni va il nostro plauso. Dopo nove mesi dalla sua presentazione, è già stata votata in più di 25 comuni, oltre che dalla Provincia di Reggio Emilia. La popolazione che supporta questa proposta in Emilia Romagna, sfiora quindi il milione di abitanti.
L’obiettivo della proposta è di massimizzare la riduzione dei rifiuti urbani, il riuso dei beni a fine vita ed il loro riciclo, minimizzando lo smaltimento in discarica e l’incenerimento. Tutto questo, estendendo il tributo allo smaltimento e il ristoro ambientale anche a tutti gli inceneritori oltre che alle discariche; premiando i comuni virtuosi che, attraverso progetti di riduzione e di riuso e attraverso la raccolta domiciliare e la tariffa puntuale, inviano quantitativi minimi a smaltimento; applicando la tariffa puntuale basta sulla quantità e qualità dei rifiuti prodotta da ciascun utente; sovvenzionando l’impiantistica legata al riuso e al riciclaggio particolarmente carenti nella nostra regione.

Nonostante questo esercito di cittadini ed amministrazioni a supporto della proposta, testimoni un bisogno di chiarezza nel sistema di gestione dei rifiuti, è inspiegabile l’atteggiamento della Regione: Non vi è alcun impegno ufficiale di discussione della proposta da parte dell’amministrazione regionale; atteggiamento che vediamo come un evidente scollamento tra mondo politico e vertenze importanti provenienti dai territori. Su questo tema, non c’é ancora traccia del Piano Rifiuti Regionale, annunciato ormai da almeno due anni.

Un’assenza che ha fortemente limitato il dibattito che si é avuto a Parma nella recente sfida elettorale, portando ad una riflessione sugli impianti di smaltimento tutta schiacciata sul territorio locale. Al contrario oggi l’aumento della raccolta differenziata e gli obiettivi di prevenzione, che prospettano per i prossimi anni una riduzione sempre più marcata dei quantitativi di rifiuti a smaltimento, dovrebbe portare a ragionare sugli impianti con un’ottica regionale.
Riteniamo indispensabile riprendere in mano nel più breve tempo possibile il tema rifiuti, dando strategie complessive a livello regionale che mettano l’Emilia Romagna un punto di riferimento sia a livello nazionale che europeo sulla corretta gestione dei rifiuti.

Fino a questo momento l’atteggiamento della Regione è stato ampiamente al di sotto delle aspettative. Ci aspettiamo una rapida assunzione di responsabilità.