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Smog: una settimana di sforamenti, ma sul piano aria si torna indietro

Mentre nelle città emiliane si inanellavano sforamenti della qualità dell’aria, senza neppure i riscaldamenti accesi, l’assemblea legislativa ha votato ieri l’imbarazzante passo indietro sul blocco dei Diesel Euro 4.

Ad oggi solo Reggio Emilia ha avuto il coraggio di fare scattare il blocco.

Il nuovo meccanismo di blocco è ancora più complicato: come lo si spiegherà ai cittadini?

Da oggi si torna indietro.
Il surreale balletto, che ha visto la cancellazione del blocco dei Diesel Euro 4 ha visto ieri il suo epilogo con il voto in assemblea legislativa. Un provvedimento – ricorda Legambiente – inserito nel PAIR già da due anni e che tutti gli enti e associazioni di categoria conoscevano e su cui si erano espressi con osservazioni ufficiali (ma comunicato solo dal primo ottobre 2018 ai cittadini emiliano romagnoli).
Mentre nelle stanze della politica si lavorava per non “disturbare” la mobilità privata, è passato in secondo piano l’importanza di proteggere la salute dei cittadini, visto il continuo aumento dei giorni di superamento delle polveri sottili nei capoluoghi della nostra regione: 4 giorni consecutivi a Parma a cavallo del fine settimana; 5 giorni consecutivi a Reggio Emilia. Sforamenti anche a Modena, Bologna, Ferrara, e Piacenza. “Il risultato è – sottolinea Legambiente – che per l’ennesimo anno la salute dei cittadini della Pianura Padana passa in secondo piano rispetto alla voglia di mobilità individuale dei cittadini”.

Di seguito i dati degli sforamenti degli ultimi 14 gg

Siamo inoltre rimasti fino a ieri in un limbo normativo, dove non valevano nè le regole passate ne quelle nuove, che prevedono blocchi dopo tre giorni di superamento. Solo Reggio Emilia ha mostrato coerenza e confermato la posizione già tenuta nelle settimane scorse attivando il blocco.
Ad ogni modo il futuro non sembra chiarire le cose a nessuno. Il nuovo meccanismo di misure emergenziali, votato ieri in assemblea legislativa, rende infatti ancora più macchinoso il sistema di limitazioni. I blocchi degli euro 4 si attiveranno di frequente ma dovranno essere comunicati di volta in volta con rischi di ulteriore confusione.
L’associazione ribadisce, ancora una volta, le necessità vere per costruire per un diverso modello di mobilità:

  • Rendere il trasporto pubblico più competitivo in termini di velocità di spostamento urbano rispetto all’auto. Con la crescita delle corsie preferenziali e la diffusione di Tram e mezzi a corsia propria
  • Sviluppare soluzioni che favoriscano l’efficienza e riducano il costo del trasporto collettivo almeno nel periodo invernale, durante il quale sono in vigore le limitazioni al traffico come sconti sul trasporto pubblico e tariffe uniche per le città capoluogo ed i rispettivi comuni di cintura. Con particolare attenzione alle fasce di reddito più basse.
  • Garantire presenza e corretto funzionamento dei parcheggi scambiatori ai margini delle città con un adeguato collegamento di trasporto pubblico, per garantire un facile accesso in città senza utilizzare l’auto privata.
  • Impegnare regione e comuni capoluogo a darsi obiettivi misurati di riduzione della mobilità su auto privata
  • Tarare gli investimenti regionali in infrastrutture su questi obiettivi