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Inaccettabili le continue dichiarazioni dell’Assessore Corsini sulla transizione ecologica

Le recenti affermazioni sugli aeroporti sono solo l’ultima delle sue esternazioni nemiche del clima: dalle strade, agli impianti sciistici, al contrasto dell’eolico offshore rendono l’assessore inadatto alla sfida della crisi climatica

Farebbe prima a dire che non esiste il cambiamento climatico

Apprendiamo con stupore l’ennesima esternazione dell’Assessore regionale Corsini che ancora una volta attesta la propria mancata comprensione dell’emergenza climatica in atto e di cosa significhi transizione ecologica.

La recente esternazione – solo l’ultima di tante analoghe – riguarda lo sviluppo cargo dell’aeroporto di Parma. Nelle proprie dichiarazioni, infatti, l’Assessore sostiene che la mancanza di risorse nel Pnrr per l’adeguamento degli – addirittura 4! – scali aeroportuali dell’Emilia-Romagna rappresenti “un’anomalia e un errore strategico” attestando che questi non sarebbero “incompatibili con la transizione ecologica”.

Un’affermazione assolutamente infondata, soprattutto se si considera che l’Europa ha sempre chiarito come i fondi del Pnrr non potessero essere destinati a interventi con ricadute ambientali negative. Ed è proprio questo il caso del progetto di sviluppo cargo dell’aeroporto di Parma, stigmatizzato anche dallo stesso Luca Mercalli  in una recente intervista, in quanto l’ampliamento della pista e l’aumento dei voli avrebbero evidenti impatti negativi sulla città e sul clima, come abbiamo ribadito anche in un recente comunicato (qui il link per approfondire).

Purtroppo si tratta solo dell’ultima delle numerose prese di posizione dell’Assessore che suggeriscono come non abbia le idee chiare su cosa sia la transizione ecologica, oppure lo ignori deliberatamente. Un atteggiamento comunque allarmante per chi rappresenta una regione che intende, almeno sulla carta, ridurre drasticamente le proprie emissioni e lavorare per contrastare gli effetti dell’emergenza climatica.

Tra le posizioni del’Assessore ricordiamo come:

  • abbia espresso la propria contrarietà ad un importante progetto di eolico offshore che permetterebbe di produrre energia pulita al largo della costa riminese, pur essendo il progetto fuori dalle proprie competenze e senza aspettare i dovuti passaggi formali delle autorizzazioni e le valutazioni progettuali;
  • da tempo sostenga il progetto di rilancio della stazione sciistica del Corno alle Scale, ignorando i dati sui cambiamenti climatici che attestano come la presenza di neve sul nostro Appennino sia sempre più rara;
  • infine, si stia impegnando per realizzare un collegamento stradale tra Ravenna e Mestre – che la giunta precedente si era vantata di avere stralciato – con una strada a doppia corsia per senso di marcia che attraverserebbe, deturpandole, aree protette nel cuore del Delta del Po, oltre ad avallare con Anas proposte di viabilità che alimentano la gomma verso il Porto di Ravenna.

Coerentemente a questa impostazione, l’Assessore rivendica ora la necessità di supportare ben 4 aeroporti nella stessa regione e di utilizzare fondi pubblici, che servirebbero invece per la riconversione ecologica, per il rilancio di progetti come quello dell’aeroporto di Parma.

Un progetto che non ha alcun fondamento neanche dal punto di vista economico. Il progetto è stato infatti criticato anche da una parte del mondo imprenditoriale parmigiano, ed è completamente inviso dai cittadini per gli impatti ambientali che comporterebbe sul territorio.

Sarebbe più onesto che l’Assessore affermasse che il cambiamento climatico non esiste e che quindi non serve nessuna transizione ecologica, piuttosto che sostenere la realizzazione di opere e interventi di questo tipo e nello stesso tempo attaccarvi delle etichette green. Operazioni che qualsiasi addetto ai lavori, non solo del mondo ecologista, potrebbe facilmente classificare come mero greenwashing.