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I dati di “Mal’Aria di città 2023: cambio di passo cercasi” per combattere l’inquinamento atmosferico

I dati di “Mal’Aria di città 2023: cambio di passo cercasi” per combattere l’inquinamento atmosferico

 La situazione in Emilia-Romagna: Modena quarta città a livello italiano per concentrazione media annuale di PM10. Fuorilegge 7 capoluoghi su 9 per quanto riguarda le giornate di superamento del valore limite giornaliero di PM10: in cima Modena (75), Reggio Emilia (65) e Ferrara (62)

 Rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030, situazione ancora più critica: fuorilegge tutte le città capoluogo per quanto riguarda il PM10, Piacenza doppia il valore soglia di pm2.5 con 22 µg/mc nel 2022

 Legambiente Emilia-Romagna: “Siamo già in ritardo, il via libera a opere come il Passante di Mezzo a Bologna o la Cispadana a Modena tradiscono una visione ancora troppo ancorata al passato, quando è evidente che serve una sterzata in direzione opposta”

L’appuntamento della campagna CleanCities fa tappa a Bologna sabato 18 febbraio, dalle 10 a 12:30 presso Scuderia – Future Food Living Lab

L’emergenza smog nelle città italiane è un problema sempre più pressante. Secondo il nuovo report di Legambiente “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi”, redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign, i livelli di inquinamento atmosferico in molte città sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi, più stringenti, previsti per il 2030. Il report ha messo in evidenza i dati del 2022 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2). Per quanto riguarda il PM10, 7 capoluoghi sui 9 della regione Emilia-Romagna hanno superato il limite di 35 giornate di sforamento del valore limite giornaliero. Tra queste Modena, che è quarta a livello nazionale con 75 giornate di sforamento, a cui seguono Reggio Emilia (65) e Ferrara (62).

Sempre per il PM10, l’analisi delle medie annuali ha mostrato come nessuna di esse abbia superato il limite previsto dalla normativa vigente, ma ciò non è sufficiente per garantire la salute dei cittadini, in considerazione delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2030. Per il PM10, nessuna città capoluogo dell’Emilia-Romagna avrebbe rispettato la soglia di 20 µg/mc annuale. Lo stesso discorso vale per il PM2.5, tutte le città avrebbero superato la soglia di 10ug/m3 di media annuale che entrerà in vigore nel 2030, con Piacenza che doppia il valore soglia con una media di 22µg/m3 nel 2022.

Da questi dati emerge un forte ritardo delle città Emiliano-Romagnole rispetto a quelli che saranno i parametri in vigore in Europa dal 2030. Piacenza, per esempio, dovrà ridurre il 55% delle concentrazioni di PM2.5 in soli 7 anni. Queste concentrazioni si fanno ancora più gravi considerando il tasso di riduzione degli inquinanti nell’ultimo decennio. Secondo l’associazione, la tendenza di decrescita dell’inquinamento è troppo lenta, esponendo le città a nuovi rischi sanitari e sanzioni. Il tasso medio annuale di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è, infatti, del solo 2% per il PM10 e del 3% per l’NO2. Città come Modena, per esempio, considerando il tasso di decrescita potrebbero impiegarci oltre 30 anni ad adeguarsi alle nuove normative!

L’inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche un problema sanitario di grande importanza. In Europa, è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l’Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da PM2.5, pari a 1/5 di quelli rilevate in tutto il continente. “Eppure, sembra che questa consapevolezza sul fronte scientifico non informi affatto le decisioni politiche in Emilia-Romagna” – commenta Legambiente Emilia-Romagna – “il via libera a opere come il Passante di Mezzo a Bologna o la Cispadana a Modena tradiscono una visione ancora troppo ancorata al passato, quando è evidente che serve una sterzata in direzione opposta: investire su infrastrutture per il trasporto pubblico di massa, spostare il trasporto merci su ferro, rafforzare il sistema di controlli in campo agricolo per contenere l’inquinamento da ammoniaca.”

L’appuntamento di CleanCities a Bologna il 18 febbraio

Sabato 18 febbraio la campagna itinerante CleanCities farà tappa a Bologna. Al centro della mattinata il CityClimateContract, patto europeo sulla neutralità climatica al quale hanno aderito Bologna e Parma e in cui l’amministrazione bolognese gioca un ruolo capofila. L’iniziativa sarà un’occasione per riflettere su governance e democratizzazione dei processi di transizione ecologica a livello urbano. L’evento si terrà dalle 10 alle 12:30 presso Scuderia – Future Food Living Lab in Piazza Verdi 2 – Bologna.

I dati in Emilia-Romagna in sintesi

 

  Medie annuali 2022 (µg/mc) Riduzione delle
concentrazioni necessaria (%)
Variazione media
annuale (%)
Periodo 2011-2021
Città PM10 PM2.5 NO
2
PM10 PM2.5 NO2 PM10 NO2
BOLOGNA 25 16 23 -20% -35% -12% -2% -2%
CESENA 25 18 -20% 11% nd nd
FERRARA 29 16 22 -30% -38% -8% -2% -4%
FORLÌ 25 14 20 -18% -29% 2% -3% -3%
MODENA 33 18 27 -39% -44% -27% -1% -4%
PARMA 30 16 23 -32% -38% -13% -3% -4%
PIACENZA 31 22 22 -34% -55% -9% -2% -4%
RAVENNA 27 16 16 -26% -38% 24% 0% -3%
REGGIO EMILIA 32 18 25 -38% -44% -21% -2% -4%
RIMINI 29 16 25 -30% -38% -20% -2% -1%

 

 

Superamenti annuali valore limite giornaliero di PM10
  N. giornate dello sforamento soglia >50 µg/mc Stazione di rilevamento
Modena 75 Giardni
Reggio Emilia 65 Timavo
Ferrara 62 Isonzo
Ravenna 59 Porto San Vitale
Piacenza 47 Giordani farnese
Parma 46 Montebello
Rimini 43 Flaminia
Bologna 33 Porta San Felice
Forlì Cesena 28 Roma